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Di Maio attacca il governo di tregua: popolo tradito. E Renzi lo deride: "Ha sbroccato"

Davide Di Santo
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Restano le divisioni profonde fra i partiti, in vista del nuovo giro di consultazioni convocato dal presidente Mattarella lunedì, nella speranza di sbloccare lo stallo e dare vita al nuovo Governo. Si fa strada l'ipotesi di un "governo di tregua", che trova subito l'appoggio del Pd anche se Rosato osserva che "c'è da discutere chi c'è dentro e per fare cosa" e Orfini chiarisce che i Dem non potrebbero appoggiare un esecutivo guidato dal leghista Giorgetti che "sarebbe un governo politico di centrodestra". A tuonare contro l'esecutivo del presidente sonoi i 5 Stelle. "No a un Governo di tregua, che sarebbe un tradimento del popolo, sì a nuove elezioni il prima possibile", anche il 24 giugno quando si terranno i ballottaggi delle amministrative, dice Luigi Di Maio ."Spero che non ci sia opposizione e che si vada al voto il prima possibile. Se metteranno il Presidente Mattarella nella condizione di individuare questo Governo di tregua, gli altri partiti saranno stati dei traditori del popolo", afferma. "Non esiste tregua nei confronti dei traditori del popolo, questo deve essere chiaro. Ma non per il Presidente - chiarisce - che è stato fin troppo paziente". Se nascerà un Governo di tregua, insiste, "è perché Salvini si è alleato con il Partito democratico. E quindi il disegno che noi avevamo visto, con tutti dentro contro di noi, si sta realizzando. Spero non sia così e spero che si possa tornare al voto il prima possibile, perché sarebbe un tradimento del popolo". A chi gli chiede quando si potrebbe tornare alle urne, replica: "Il prima possibile, anche il 24 giugno. Abbiamo studiato che si può fare". Ai cronisti Di Maio spiega che la data è stata individuata perché quella domenica si terranno i ballottaggi per le amministrative. Per Renzi il grillino "ha sbroccato". "Per due mesi hanno fatto i bravi, 'gli istituzionali'. Oggi capiscono finalmente di non avere i numeri per Palazzo Chigi e quindi sbroccano", scrive Matteo Renzi sui suoi profili social. "Beppe Grillo addirittura torna a proporre referendum sull'Euro e accusa gli altri partiti di Colpo di Stato per la legge elettorale, dimenticando che grazie al Rosatellum i Cinque Stelle hanno preso il 36% dei seggi, nonostante si siano fermati al 32% dei voti. Contrordine dal Blog: il Pd torna a essere un partito di delinquenti, non più il compagno di strada verso il Governo. Sui social tornano gli insulti, le campagne di odio condotte dai finti profili, il giustizialismo". "L'unico modo per rispettare la volontà popolare è affidare l'incarico di governo al centrodestra che ha vinto le elezioni. Con buona pace del famelico e scomposto arrivismo di Di Maio", scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "La sicurezza, insieme al lavoro, sono autentiche emergenze dell'Italia e soltanto un Governo politico e di centrodestra può dare le risposte necessarie. Questo ci attendiamo scaturisca dalle prossime consultazioni. Affidando l'incarico di formare il Governo al centrodestra e cercando nel Parlamento le convergenze necessarie per un programma essenziale che guardi alle priorità assolute", dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. "Il lavoro che ha fatto finora il presidente Mattarella è perfettamente in linea con quello che doveva accadere. Oggi auspichiamo che l'incarico sia dato a Matteo Salvini che è colui che rappresenta la coalizione che ha preso più voti, cioè il centrodestra", ha invece sottolineato il presidente del Veneto, Luca Zaia.

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