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Governo, Fico "esplora" il Pd ma il suo mandato è nato morto

Mattarella dà l'incarico al presidente della Camera. Tempo fino a giovedì, ma i Dem alzano il muro

Carlantonio Solimene
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Non è un governo "nato morto" quello che dovrà cercare di comporre il presidente della Camera Roberto Fico, ma poco ci manca. Perché quando dalla notizia ufficiale dell'incarico esplorativo ricevuto da Sergio Mattarella sono passati solo pochi minuti, già dal Partito Democratico arrivano delle frenate che sanno di "de profundis". "Rimaniamo alternativi ai Cinquestelle" tuona il presidente del partito Matteo Orfini, e questo nonostante nel pomeriggio Luigi Di Maio abbia tentato di andare incontro alle richieste dei Dem chiudendo, almeno apparentemente, il "forno" con la Lega: "Ci ho provato in tutti i modi" ha detto il capo politico dei Cinquestelle, "ma ho capito che Matteo Salvini non vuole andare al governo", E così le tanto attese elezioni in Molise, che avrebbero dovuto dare una ulteriore "spinta" ai vincitori delle Politiche per trovare un accordo di governo, hanno finito col sortire l'effetto contrario. Il MoVimento 5 Stelle ha perso, il centrodestra ha vinto unito e Forza Italia non è stata sorpassata dalla Lega. Tradotto: gli elettori chiedono a Salvini e Berlusconi di restare insieme, e questo, per Di Maio & Co., rappresenta un ostacolo insormontabile sulla strada di un "contratto" di governo. Tocca quindi a Roberto Fico provarci. Convocato al Quirinale alle 17, vi è giunto a piedi e, al termine dell'incontro, ha confermato di essere stato incaricato da Mattarella con lo scopo di sondare le possibilità di un governo con il Pd. "Partirò dai temi per il bene del Paese" ha detto il presidente della Camera. Peccato che quel forno non sembri destinato ad aprirsi. Significative, da questo punto di vista, le parole del renziano Luigi Marattin: "Non voterei un governo politico con i Cinquestelle neanche se me lo chiedesse il mio segretario Maurizio Martina". Come a dire, l'esecutivo - con i fedelissimi dell'ex premier sulle barricate - non avrebbe neanche i numeri per ottenere la fiducia. E dunque, a meno di miracoli, non se ne farà nulla. Non a caso Salvini ha parlato senza mezze misure di "presa in giro". Giovedì Fico dovrà fare rapporto al Capo dello Stato. A quel punto, con la quasi cerca fumata nera, le possibilità che Sergio Mattarella passi all'ultima opzione, il "governo del Presidente", saranno molto concrete, nonostante la richiesta di diversi esponenti del centrodestra di cercare i voti mancanti in Parlamento e a meno di un ritorno di fiamma tra Di Maio e Salvini comunque da non escludere. Nel frattempo il calendario istituzionale avrà scavallato l'inizio di maggio e la finestra elettorale di giugno si sarà chiusa. Impossibile votare a ottobre, con la necessità di scrivere la legge elettorale. Governo o governicchio che sia, sarà destinato presumibilmente ad arrivare almeno al 2019. Ma i colpi di scena, in questo stallo apparentemente senza uscita, potrebbero ancora essere dietro l'angolo.

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