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Exit poll: trionfo M5S, crollo Pd. Lega e Forza Italia alla pari

Luigi Di Maio

Silvia Sfregola
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Il MoVimento Cinque Stelle oscilla tra il 28,8 e il 33% negli instant ed exit poll di La7, Rai e Mediaset: il dato più alto è quello diffuso da Tecnè, che dà il partito del candidato premier Luigi Di Maio tra il 29 e il 33% (contro il 28,8-30,8% di La7 e 29,5-32,5% di Rai). Il Pd è il secondo partito, ottenendo tra il 17,50 e il 23%; il dato più alto è indicato da Swg secondo cui il partito di Matteo Renzi ottiene tra il 21 e il 23%. Forza Italia segue oscillando tra il 12 e il 16%; la forchetta è minore secondo l'instant poll di Swg che indica il partito di Silvio Berlusconi tra il 13,5 e il 15,5%. La Lega è sotto Forza Italia secondo Swg (12,3-14,3%) e pari secondo gli exit poll di Consorzio Opinio Italia per la Rai (12,5-15,5%) e l'intention poll di Tecnè per Mediaset (12-16%). Liberi e uguali risulterebbe la quinta forza, con un livello più alto per La7 (5,2-6,2% contro 3-5% delle altre due tv). I primi exit poll disegnano così un Parlamento senza una maggioranza certa, con il centrodestra prima coalizione e il Movimento 5 stelle primo partito, ma lo scenario futuro, stando ai primi dati, non fa prevedere una situazione netta. Contrariamente alla consueta prudenza che ha sempre ispirato tutti i partiti nel commentare i primi dati degli exit poll, i 5 stelle rompono gli indugi e esultano: "Saremo il pilastro della prossima legislatura", dice senza nascondere la soddisfazione Alfonso Bonafede, fedelissimo di Luigi Di Maio e Guardasigilli in pectore, commentando le prime percentuali che danno il Movimento al 30 per cento se non oltre. Le urne si sono chiuse da nemmeno un'ora e già i pentastellati puntano la prima bandierina: per il Movimento "è un risultato straordinario e storico", scandisce ancora Bonafede, in una maratona tv che va da La7 a Canale 5 fino a Rainews 24. Il pentastellato premette "cautela", ma poi si sbilancia in giudizi più che ottimistici: "Siamo molto soddisfatti per usare un eufemismo". Insomma, aggiunge, "se i dati saranno confermati ci ritroveremo sicuramente di fronte a un risultato straordinario, anzi storico". Il che spinge Bonafede a fare una previsione, anzi la ritiene una cosa pressoché assodata: "C'è un elemento certo, il M5s sarà il pilastro della prossima legislatura ed è il risultato di tutti questi anni di lavoro". Senza preoccuparsi di scaramanzie, il pentastellato ribadisce: "Non c'è alcun dubbio che il Movimento 5 stelle avrà un ruolo di protagonista assoluto della diciottesima legislatura". Di tutt'altro tono i commenti, in questo caso prudentissimi, del Pd, che già si prepara all'opposizione, almeno stando alle parole del capogruppo uscente alla Camera, Ettore Rosato: "Se fosse il risultato finale, sarebbe un risultato negativo, passeremmo all'opposizione", spiega commentando le prime percentuali del partito del Nazareno, dato tra il 20 e il 23 per cento. Quanto a possibili future alleanze, Rosato è categorico: "In maniera molto netta noi siamo alternativi al M5s. Se avrà i numeri per governare governi, noi saremo all'opposizione". Massima cautela anche in casa Forza Italia, dove i primi exit poll la danno testa a testa con la Lega: "C'è una sana competizione interna con Lega e Forza Italia che competono per il primo posto. Io sono cauto sugli exit poll, la coalizione di centrodestra arriva comunque prima rispetto agli altri competitor", spiega Paolo Romani. Più sicuro l'azzurro Lucio Malan: "Mattarella ha sempre dato l'incarico a chi è in grado di avere i numeri per avere la maggioranza in Parlamento, e noi contiamo di avere i numeri per essere la coalizione a cui affidare l'incarico".

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