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Inchiesta rifiuti in Campania, De Luca jr si dimette da assessore

Il figlio del governatore Pd: "Provocazione vergognosa"

Davide Di Santo
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"Non voglio rappresentare un alibi per nessuno e rimetto il mio mandato nelle mani del sindaco. È un atto doveroso per consentire il migliore prosieguo della campagna elettorale". Lo dice, a Salerno, parlando durante una presentazione di candidati Pd alle elezioni del 4 marzo, Roberto De Luca, figlio del governatore della Campania, Vincenzo - anche lui in platea - e assessore al Bilancio del Comune, al centro di polemiche per l'inchiesta della Procura di Napoli su infiltrazioni dei clan in appalti per lo smaltimento rifiuti con ipotesi di corruzione e finanziamento illecito ai partiti, partita dalla denuncia di Fanpage.it. De Luca premette di non voler entrare nel merito dell'indagine in corso ma, osserva, "il clima è quello che è. Penso che tutti voi abbiate visto il video. Spero che il prima possibile si faccia luce sul caso e non posso non ribadire piena fiducia nella magistratura. Non voglio rappresentare un alibi e voglio tutelare il mio partito, l'istituzione che rappresento e la mia famiglia". "Ho ricevuto attestati di stima e solidarietà, anche da tanti avversari politici, dopo la vicenda oscura in cui sono stato coinvolto - dichiara il rampollo Pd - È chiaro a tutti che è stata messa in piedi una provocazione vergognosa. Ma non intendo offrire alibi a nessuno, ne' pretesti per operazioni di aggressione politica. Quindi rimetto il mio mandato di assessore al Comune di Salerno".

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