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Tra Pd e M5S è rissa sulle pensioni d'oro. Renzi: folle tagliare quelle da 2.300 euro

E l'ufficio stampa grillino corregge Di Maio

Davide Di Santo
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Attacchi, precisazioni. Un balletto di cifre. Insomma, un fuoco incrociato. Le pensioni d'oro fanno battibeccare Matteo Renzi e Luigi Di Maio. Il segretario del Pd parte in quarta su Facebook: "Ieri il Movimento Cinque Stelle ha proposto di recuperare 12 miliardi di euro tagliando le pensioni d'oro. Al giornalista Rai che restava stupito per la cifra, Di Maio ha detto in modo sprezzante: Certo che sono 12 miliardi, veda bene. Noi - scrive di buon mattino il leader dem - abbiamo visto bene. Se vogliamo prendere 12 miliardi di euro dalle pensioni dobbiamo tagliare a chi prende 2.300 euro di pensione. Ci rendiamo conto? Qualcuno può legittimamente dire che duemila euro di pensione sono una pensione d'oro? A noi sembra folle". Per il M5S, però, per pensioni d'oro si intende assegni oltre i cinquemila euro netti, precisano i pentastellati che rispondono al segretario Pd. E poi arriva il chiarimento direttamente per bocca del candidato premier M5S. "Per noi le pensioni d'oro sono quelle che vanno da 5.000 euro in su e quelle vogliamo tagliare. Noi vogliamo tagliare le pensioni d'oro, al Pd invece non interessa nulla di tagliare le pensioni d'oro, ma solo di utilizzare questo argomento per coprire lo scandalo sulle banche che coinvolge Maria Elena Boschi", la sferzata di Di Maio a margine di una visita nel padovano. Mentre, nello stesso post polemico su Facebook, Renzi non le manda a dire: "Continuo a insistere sui temi di merito per questa campagna elettorale: gli 80 euro ieri, le pensioni oggi, vedremo che cosa si inventeranno domani. Ma il punto - aggiunge - è un altro. Noi in questi anni abbiamo fatto tanta fatica a rimettere il segno più nelle statistiche del Paese: il Pil, l'occupazione, la fiducia. E adesso davvero c'è qualcuno che vuole sciupare tutto affidando il Governo a chi non riesce neanche a leggere i numeri di un bilancio? Andiamo avanti, amici. Avanti insieme". Ma non finisce qui perché, sempre sul social network di Mark Zuckerberg, Di Maio affonda e torna sul "caso Boschi" che "è la punta di un iceberg che sconvolgerà la Seconda Repubblica dalle fondamenta come Tangentopoli ha sconvolto la Prima. E la Boschi sarà il simbolo di questo collasso. Il motivo è semplice: oggi come allora l'intera classe politica è responsabile". "I fari - sottolinea il candidato premier del M5S - sono puntati sulla Boschi, che nessuno ha idea di dove candidare (idea: candidatela in un collegio all'estero, in un paradiso fiscale), ma tutti sono colpevoli". "Stupisce la superficialità con cui Di Maio e i 5 stelle affrontano il tema pensionistico giocando con la vita delle persone", è il parere di Titti Di Salvo, vicepresidente dei deputati del Pd. Mentre il senatore dem Stefano Esposito va oltre: "Di Maio in pratica vuol togliere la pensioni anche ai redditi bassi. Dopo due giorni di affermazioni e smentite, oggi i 5 stelle" lo "scaricano ma continuano a dare numeri a caso". E poi bolla il candidato premier M5S come il "primo candidato premier nella storia smentito dal suo stesso partito".

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