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Impugnate le primarie M5S

Daniele Di Mario
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Ancora caos sulle primarie grilline. Questa volta a scatenare polemiche sono le consultazioni on line che hanno incoronato Luigi Di Maio candidato premier del MoVimento 5 Stelle. Sul voto on line, infatti, è stato presentato un ricorso al Tribunale di Roma. A presentarlo, per mezzo dell'avvocato Lorenzo Borrè, è stato un iscritto pentastellato, Riccardo Di Martiis. Oggetto dell'impugnazione, spiega Borrè, la presunta «violazione dell'articolo 7 del Non Statuto che attualmente dispone l'incandidabilita di quanti siano sottoposti a procedimento penale qualunque sia la natura del reato ad essi contestato». «Altri motivi - prosegue l'avvocato - riguardano l'illegittimità delle regole che hanno limitato la candidabilita ai soli portavoce, in violazione del principio di uguaglianza degli associati; l'esclusione della candidabilita degli espulsi reintegrati dal Tribunale per i quali pende attualmente il giudizio di merito; vizi di omessa comunicazione a diversi associati dell'indizione delle votazioni; conseguente impossibilità di esercizio del voto per mancanza di informazione; disfunzioni del sistema operativo che non hanno consentito il voto ad altri iscritti».

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