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Sinistra disperata, ora si rituffa nelle braccia di Renzi

Matteo Renzi e Roberto Speranza (LaPresse)

Carlantonio Solimene
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«Sono pronto a incontrare Renzi». A nome di Mdp, Roberto Speranza apre al Pd in un'intervista con Repubblica. Speranza chiede un appuntamento immediato al segretario dem: «Possiamo vederci già domani - dice - tu sei disponibile?». Per Speranza il terreno di confronto è duplice: legge elettorale e legge di bilancio. «Abbandonino la strada della fiducia al Rosatellum e modifichiamo la legge con le preferenze, oppure aumentando i collegi uninominali. E prevediamo il voto disgiunto». Secondo il leader di Mdp, inoltre, Renzi deve cambiare radicalmente «le politiche sbagliate» degli ultimi anni, come quelle sul Jobs act e sulla scuola. E da questa base ripartire per affrontare il pericolo populista: «La destra, ovunque, è fortissima. E nessuno di noi può fare finta di niente. Io di certo non voglio». In futuro tutto è possibile, anche la ricomposizione del centrosinistra: «La rottura nel Pd è arrivata dopo una frattura nella società italiana. Se si ha il coraggio di ricomporre questa frattura, e di ragionare di una politica di radicale discontinuità, allora anche noi dobbiamo avere il coraggio di confrontarci». All'apertura di Speranza, però, non sembra corrispondere un'eguale disponibilità da parte di Matteo Renzi. «Io guardo il bicchiere mezzo pieno. Se l'apertura è seria, e ne sono convinto, discutiamo. Ma di cose concrete: del 2,9 sul deficit, su estendere gli 80 euro, sul lavoro da fare sul sociale e sulle badanti. Su questo c'è disponibilità al confronto» dice il segretario. «Sulla legge elettorale - aggiunge - abbiamo fatto un accordo tra tanti partiti, alla luce di questo penso che rimettere in discussione la legge elettorale sia difficile, sembra il tentativo di ripartire da capo». Sulla stessa lunghezza d'onda il capogruppo alla Camera Ettore Rosato: «Sì al dialogo se Mdp voterà il Rosatellum» dice. «Se c'è la volontà di collaborare, e noi l'abbiamo tutta, le condizioni da mettere devono riguardare il futuro. Intanto proviamo insieme questa legge elettorale, che è un buon modello che ci consentirà di fare la coalizione». Sono risposte che non soddisfano la sinistra. Infatti Bersani replica piccato: «Speranza ha preso una iniziativa importante e ha fatto una proposta seria. C'è da augurarsi che le risposte siano serie e non arroganti e propagandistiche. Sarebbe un punto di non ritorno». C'è anche chi, nel Pd, non vuole chiudere la porta del dialogo: «Da Roberto Speranza - è il giudizio del Guardasigilli Andrea Orlando - è arrivata una importate e inedita apertura. Sono apprezzabili, infatti, sia i toni, sia il terreno che viene proposto per il confronto. Credo che il PD, in ottemperanza a quanto deciso nell'ultima direzione nazionale, debba dare immediata disponibilità al confronto, fissando sin dalle prossime ore un incontro dei vertici dei nostri gruppi con quelli di Mdp».

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