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Alternativa popolare non voterà lo Ius soli e il Pd va in pezzi

Maurizio Lupi, coordinatore nazionale di Alternativa popolare

Lupi deciso: no alla fiducia su un tema così delicato. Aumentano i Dem che fanno lo sciopero della fame per protesta

Antonio Angeli
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Lo Ius soli non ha i numeri per passare in Senato, eppure all'interno del Pd aumentano le adesioni al curioso sciopero della fame a staffetta nella disperata ricerca di trovare voti per una legge che il Parlamento e l'Italia non vogliono. «Non voteremo mai la fiducia posta su un tema così delicato e che non è nel programma di governo, nè usciremo dall'Aula» per far passare la legge dello Ius soli così com'è mette in chiaro Maurizio Lupi, coordinatore nazionale di Alternativa popolare, che aggiunge: «Leggo di nuove e fantasiose ipotesi di manovre parlamentari per giungere all'approvazione dello Ius soli. Ribadisco quanto Alternativa popolare ha sempre sostenuto: la cittadinanza non è l'inizio ma il termine di un percorso, per la quale ai figli di cittadini stranieri non basta la nascita, ma è il compimento di un percorso che prevede l'apprendimento della lingua e della nostra cultura con i valori costituzionali ad essa connessi». Intanto Ieri hanno detto sì alla dieta a favore dello Ius soli Marco Causi, Vincenza Bruno Bossio, Khalid Chouki e anche Rosi Bindi. E se dentro al Pd aumentano le adesioni a questo singolare sciopero della fame «a staffetta», in cui ognuno digiuna per un solo giorno (almeno ufficialmente, perché poi non si sa cosa accade nel privato), c'è anche, sempre nel Pd, chi chiede maggiore concretezza: «Per approvare lo Ius soli più che gli scioperanti servono i voti. È più importante fare ogni giorno la conta dei politici che digiunano o adoperarsi per trovare i numeri in Aula e dare al nostro Paese una legge di civiltà?», afferma il dem Stefano Pedica. Mentre il Pd litiga con se stesso l'opposizione ricorda che l'Italia ha ben altri problemi: «Di fronte allo sciopero della fame di sedicenti democratici rispondiamo con un bel panino al salame», afferma in un comunicato Tony Iwobi, responsabile federale Dipartimento Sicurezza e Immigrazione della Lega Nord. Il centrodestra chiede che il governo si occupi più degli italiani e meno degli stranieri.

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