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Fuga dal governo Gentiloni, il sottosegretario Cassano sbatte la porta

L'ex sottosegretario al Lavoro Massimo  Cassano

Carlantonio Solimene
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Non si arrestano gli smottamenti nel governo di Paolo Gentiloni. Dopo l'addio di Enrico Costa, ex ministro per gli Affari regionali e per la Famiglia, a lasciare l'esecutivo è il sottosegretario al Lavoro Massimo Cassano, anch'egli proveniente dalle file di Alternativa Popolare. Negli scorsi mesi a lungo si era parlato di un ritorno in Forza Italia di Cassano, ormai in sofferenza tra i banchi alfaniani nonostante ricoprisse il ruolo di coordinatore di Ap in Puglia. Poi il sottosegretario era sempre rimasto al suo posto, probabilmente per le frenate di Silvio Berlusconi che non voleva indebolire eccessivamente l'esecutivo. Ora, dopo lo strappo di Costa, si è probabilmente azionata una reazione a catena che mette seriamente in difficoltà l'esecutivo, anche perché Cassano siede nei banchi del Senato laddove i numeri della maggioranza sono piuttosto risicati. Né Gentiloni può consolarsi con l'adesione al Partito Democratico di Maurizio Bernardo, comunicata negli stessi minuti dell'addio di Cassano. Bernardo, infatti, siede a Montecitorio e, provenendo dalle file di Alternativa Popolare, votava già con la maggioranza.

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