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Ballottaggi, il Pd teme il tracollo nelle grandi città

Michele De Feudis
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Amministrative dal sapore tutto politico: i ballottaggi di domenica saranno una sfida cruciale per gli equilibri da tracciare in vista del rinnovo delle Camere, con le elezioni che ballano tra autunno e 2018. Dopo il primo turno che ha registrato 23 vittorie di candidati di centrosinistra, 11 di centrodestra (49 i municipi già assegnati), ora ci sarà la seconda tornata con in corsa 78 candidati di centrosinistra (in 40 comuni sono in vantaggio), 72 del fronte conservatore (con 43 candidati in vantaggio) e 10 del M5S. Proprio i grillini sperano in qualche significativa conquista dopo un primo turno che li ha visti arretrare in tutte le grandi città: i portavoce sono mobilitati per un tour nelle città dove gareggiano ancora (Fabriano, Asti, Acqui Terme, Santeramo, Mottola e Canosa in Puglia; Scordia, Ardea e Guidonia nel Lazio, Carrara). Interessante sarà conoscere l'orientamento degli elettori pentastellati nei ballottaggi: in passato nella maggioranza dei casi hanno fatto muro contro il Pd. Si voterà in 22 capoluoghi di provincia e in 18 casi la gara sarà tra centrodestra e centrosinistra, con l'alleanza Fdi-Lega-Fi in vantaggio in 12 comuni. In Veneto le partite di Verona e Padova potrebbero consolidare o meno il profilo governista della Lega. Nella città di Giulietta e Romeo il candidato ex An Federico Sboarina, sostenuto da tutto il centrodestra, dovrà vedersela con Patrizia Bisinella, fidanzata dell'ex sindaco Flavio Tosi, in rotta con il Carroccio e dialogante con il Pd. Non a caso Il Foglio, vicino all'area renziana, è sceso in campo con un ritratto pro Bisinella. Sullo sfondo c'è la sintonia dei tosiani con la candidata del Pd, Orietta Salemi: chissà come reagirà l'elettorato progressista nel vedersi accomunato ai postfascisti di Progetto nazionale, da sempre vicini al sindaco uscente. A Padova l'esito sarà al fotofinish: il leghista Massimo Bitonci, in vantaggio nel primo turno, dovrà vedersela con il candidato civico Sergio Giordani, sostenuto dal Pd e dall'ex sindaco Flavio Zanonato (Mdp). L'ago della bilancia potrebbe risultare Arturo Lorenzoni, campione della sinistra radicale, arrivato terzo nel primo turno: nei giorni scorsi c'è stato l'apparentamento con Giordani, ma la questione immigrazione potrebbe spingere l'elettorato a una scelta reazionaria rappresentata dall'esponente del Carroccio. In Puglia a Lecce è in vantaggio il giornalista Mauro Giliberti del centrodestra, ma il rivale, Carlo Salvemini, ha firmato l'apparentamento con il terzo aspirante primo cittadino, Alessandro Della Noci, cresciuto nella destra e ora determinato a dare una spallata al monopolio fittiano nel capoluogo salentino. Tra le variabili ci sono anche le fibrillazioni tra Direzione Italia e azzurri, dopo il passaggio di Rocco Palese, deputato del territorio, nelle fila dei berlusconiani. A Taranto in vantaggio c'è Stefania Baldassari (civica di centrodestra), contro il dem Rinaldo Melucci: guarda a destra il movimento populista At6 di Mario Cito, mentre è impossibile decifrare gli umori della galassia ambientalista e grillina (in tanti si rifugeranno nell'astensionismo). Il modello Toti dalla Regione ai comuni di Genova e La Spezia: è questo l'auspicio del governatore ligure che nel primo turno ha visto nella città della Lanterna il candidato di centrodestra Marco Bucci sopravanzare di ben 5 punti (38 a 33) il progressista Gianni Crivello. A La Spezia il candidato della destra Pierluigi Peracchini si gioca (in vantaggio) una complessa partita contro Paolo Manfredini (centrosinistra). Una doppia vittoria darebbe forza alla linea fusionista di Giovanni Toti in vista delle politiche. Federico Pizzarotti, sindaco uscente di Parma e pioniere della dissidenza nel M5S (poi espulso), punta ad essere confermato contro Paolo Scarpa (civico con il centrosinistra): ancora una volta determinante sarà il voto antisinistra delle destre. A Lucca il centrosinistra è in vantaggio con Alessandro Tambellini, mentre la "remotanda" del centrodestra, che ha in lizza Remo Santini, potrebbe passare dalla capacità di parlare all'elettorato sociale e identitario che nel primo turno ha dato un sorprendente 7,84% al candidato di Casapound Fabio Barsanti. Il centrodestra è in vantaggio, infine, a Catanzaro con il forzista Sergio Abramo contro il progressista Antonio Ciconte; i conservatori hanno possibilità di mettere una bandierina a Piacenza dove sono in vantaggio. A L'Aquila centrosinistra in vantaggio: Americo Di Benedetto è in pole, ma Pierluigi Biondi, giornalista e già sindaco benemerito di Villa Sant'Angelo, sta lavorando per consolidare un voto politico contro il malgoverno della sinistra.

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