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Voucher, scontro in maggioranza. Camusso: un pasticcio

Silvia Sfregola
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I voucher fanno divampare lo scontro in maggioranza. La volontà del governo di inserire nella manovrina di correzione dei conti pubblici misure per il lavoro occasionale di famiglie e imprese, punto che fa storcere il naso anche a parte del Pd, come il presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano, suscita l'ira di Mdp, che abbandona i lavori della commissione Bilancio fino a che non sarà presentato un testo. A cercare di mettere pace è il relatore, Mario Guerra, che annuncia per la serata la presentazione di un emendamento con cui "costruire le condizioni migliori per ottenere il maggior consenso possibile". Il clima, già difficile da giorni, è comunque tesissimo. Lo dimostra che a seguire i lavori della commissione ci sono, nella sala del Mappamondo a Montecitorio, il viceministro all'Economia Enrico Morando e il sottosegretario Pier Paolo Baretta, ma anche la ministra per i rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro. Nella sala antistante, invece, la segretaria Cgil Susanna Camusso, arrivata alla Camera per seguire da vicino la discussione. "Le cose che stanno circolando dicono che siamo a un'esatta riformulazione di quello che c'era, mi pare che si stia creando un gran pasticcio con una sola logica, quella di continuare a svalutare il lavoro rendendolo precario e mi pare un meccanismo pieno di scappatoie, con tutti i trucchi possibili. C'è chi parla di contratto e non c'è nulla che faccia pensare a un rapporto di lavoro. E aggiunge: "Mi pare chiaro dal dibattito che ci sia una grande confusione e una scarsa coesione della maggioranza. Mi pare che il dibattito confermi l'assenza di ragioni perché la manovra contenga ciò che è stato abolito. C'è una sottrazione del diritto dei cittadini a pronunciarsi". Ieri mattina aveva ribadito: "Lo ribadiamo, se il governo dovesse reintrodurre i voucher, come appare in queste ore, ricorreremo alla Corte Costituzionale". Da Palazzo Chigi non ci sono passi indietro rispetto all'intervento."Si tratta di strumenti indispensabili per evitare che tali prestazioni si svolgano in nero - aveva precisato ieri - Non è certo la reintroduzione dei voucher che il governo aveva abrogato. E' diverso lo strumento, è del tutto diversa la platea". Non basta per risolvere il nodo Mdp, che già aveva annunciato che, con l'introduzione della misura in manovra, non avrebbe votato la fiducia al provvedimento che sarà in aula la settimana prossima. Ma agli scenari di crisi, che potrebbero danneggiare la tenuta dell'esecutivo, risponde il capogruppo dem alla Camera Ettore Rosato: "Leggo ricostruzioni assurde sul Pd che vuole utilizzare la questione voucher per mettere in difficoltà Gentiloni. Noi difendiamo il nostro premier e abbiamo sempre concordato la linea da seguire. Siamo pronti tuttavia a ritirarlo se questo è il volere del Governo. Non cerchiamo nessun incidente parlamentare avendo sempre parlato il linguaggio della chiarezza. Adesso aspettiamo indicazioni da Palazzo Chigi". L'ala cuperliana chiede un passo indietro, con Barbara Pollastrini che avvisa: "Sarebbe un errore serio del Governo se si consumasse una rottura con le parti sociali su una questione importante come quella dei voucher. Non capirei e riterrei grave un altro strappo in un Paese che ha bisogno di unità".

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