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Il ministro Giuliano Poletti fa mea culpa: "Sui giovani all'estero ho sbagliato"

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Le sue frasi sui giovani italiani all'estero avevano scatenato un putiferio. Al punto che in Parlamento è stata presentata una mozione di sfiducia. Ora il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, con un intervento in Aula fa mea culpa e chiede scusa: "Ho risposto in modo sbagliato a una domanda, contrapponendo lo sforzo l'impegno dei ragazzi che restano in Italia, a quello dei loro coetanei che scelgono un altro Paese per costruire il loro futuro. Ho sostenuto che non è giusto affermare che quelli che lasciano il nostro Paese sono migliori e di conseguenza che quelli che restano hanno meno qualità degli altri. Nel farlo ho usato un inciso sbagliato, mi sono scusato subito e confermo le mie scuse in quest'aula".  Il ministro elenca poi tutti gli interventi del governo a sostegno dei giovani. E, soprattutto, difende suo figlio che ha ricevuto una lettera di minacce con dei proiettili: "In seguito alle mie dichiarazioni si sono scatenati violenti attacchi soprattutto sui social network, che hanno coinvolto la mia famiglia, soprattutto mia moglie e mio figlio. Attacchi che nulla hanno a che vedere con la normale critica politica, per quanto aspra".

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