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Chiuso il sondaggio, Meloni e Salvini vincono le nostre primarie

Carlantonio Solimene
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Centomila click sui siti internet de Il Tempo e Libero per chiedere al centrodestra: «Fateci scegliere». È stato sorprendente l'esito dell'esperimento condotto dai due quotidiani. Fin dall'inizio era chiaro che - più dell'attendibilità dei risultati - sarebbe stato interessante verificare quanti lettori avrebbero risposto alla richiesta di indicare il futuro leader del centrodestra. Lo hanno fatto in centomila. Un numero impressionante se si considera che Il Tempo e Libero non avevano dato alcun preavviso e hanno chiuso le urne virtuali dopo appena dodici ore. Solo un giorno prima era toccato ai francesi affollare i gazebo delle primarie del centrodestra, stavolta «vere». A vincerle, prima ancora di Fillon e Juppé, è stata anche in questi casi l'affluenza: oltre quattro milioni di votanti che costituiranno un traino incredibile per il ballottaggio di domenica prossima e per la sfida finale per l'Eliseo: probabilmente contro Marine Le Pen. E allora perché non immaginare un percorso simile anche in Italia?   GUARDA I RISULTATI UFFICIALI Venendo ai risultati, le indicazioni su vincitori e vinti vanno ovviamente presi con le molle. Ma qualche indicazione può essere tratta. Tra i lettori de Il Tempo ha primeggiato Giorgia Meloni, tra quelli di Libero Matteo Salvini. Un esito forse scontato visto il forte legame di questi due leader con i lettori di riferimento dei due quotidiani. Il segnale principale, però, è che l'ipotesi di una guida «lepenista» della coalizione non è vista con disprezzo dagli elettori. Che non a caso nelle prime posizioni schierano anche altri esponenti vicini all'asse Giorgia-Matteo: Giovanni Toti (con Meloni e Salvini domenica prossima a Roma) e Raffaele Fitto. Molto più indietro, almeno per i lettori de Il Tempo, la facce più «moderate» della coalizione, a partire da Silvio Berlusconi per passare per sua figlia Marina, da Stefano Parisi a Mara Carfagna. Per certi versi interessante il risultato di Flavio Briatore, che pur non raccogliendo moltissimi click si mette alle spalle politici di lungo corso.  Ora tocca ai partiti la scelta. Rinchiudersi ancora una volta nelle proprie segrete stanze oppure aprirsi al popolo dei militanti. I segnali che stanno arrivando negli ultimi tempi sono positivi: Giorgia Meloni è la leader che si è spinta più oltre, proponendo addirittura una data per la celebrazione delle primarie, il prossimo 5 marzo. Raffaele Fitto, Matteo Salvini e Gianfranco Rotondi hanno già raccolto il guanto di sfida. È probabile che altri protagonisti stiano aspettando l'esito del referendum costituzionale per uscire allo scoperto. Una cosa è certa: il centrodestra non può permettersi di perdere altre occasioni. Affidandosi a primarie vere e virtuali Renzi e Grillo hanno da tempo lanciato un opa sull'elettorato orfano di Berlusconi. Senza un colpo di coda degno di nota, Forza Italia e gli alleati potrebbero dover assistere da spettatori alla sfida delle prossime politiche. 

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