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Una Camera da tre milioni al giorno

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Un ramo del Parlamento costa tra stipendi e spese varie un miliardo l'anno. In due anni spesa tagliata di 150 milioni. Ma nel 2015 e 2016 tornerà a salire

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Quanto costa la Camera dei Deputati? Come vengono spesi i soldi dei cittadini? Impossibile stabilirlo con certezza. Certo, un bilancio c'è. Nel 2008 era di 1,068 miliardi di euro (+1,5% rispetto al 2007) e negli anni successivi le spese sono costantemente aumentate: nel 2009 il bilancio era infatti di 1,082 miliardi (+1,3%), nel 2010 di 1,097 (+1,3%), nel 2011 1,108 (+1,01%). Dal 2012 l'inversione di tendenza: le spese sono calate dell'1,8% (1,087 miliardi), nel 2013 la diminuzione è stata del 3,01% e il bilancio è arrivato a 1,054 miliardi di euro. La previsione per quest'anno parla di un ulteriore decremento delle spese dell'1,68%: i costi stimati scendono a 1,037 miliardi, destinati però ad aumentare nei prossimi due anni. Nel 2015 la spesa sarà infatti di 1,04 miliardi (+0,36%) e nel 2016 di 1,043 miliardi (+0,22%). È tutto messo nero su bianco dal bilancio provvisorio approvato dall'Ufficio di Presidenza della Camera. Il problema però è che sul documento contabile viene riportato solo il bilancio finanziario e non anche quello analitico, come previsto per tutte le amministrazioni dello Stato, enti locali compresi, ma mai attivato a Montecitorio. Impossibile, in questo contesto, stabilire quanto si spende esattamente per tenere aperta la Camera ogni giorno, per sapere quanto costa aprire il Palazzo quando non c'è Aula, per conoscere quali beni e servizi vengono acquistati, quanto si spende ogni giorno di telefoni. E ad ammetterlo è una lettera inviata il 25 giugno scorso dai deputati questori a Davide Caparini, parlamentare leghista e segretario d'Aula che della trasparenza ha fatto una battaglia politica. «Tante spese sono state tagliate negli anni precedenti: si tratta di circa 150 milioni di euro - spiega Caparini - Certo il bilancio continua a superare il miliardo e le previsioni per gli anni a venire sono di una crescita delle spese. C'è molto ancora da fare. Perché il lavoro di razionalizzazione dei costi si è fermato?». I parlamentari hanno subìto una riduzione degli stipendi maggiori dei dipendenti, ma - osserva Caparini - bisogna fare di più, portando le indennità degli onorevoli agli standard europei, subordinando gli scatti di carriera a concorsi interni, usando sfotware liberi, accorpare uffici e servizi doppione, accorpare i servizi simili svolti dagli uffici del Senato, usare il Consip per le gare d'appalto, azzerare le consulenze. Ma orientarsi nel bilancio equivale a uscire vivi dal labirinto del Minotauro. «È un incubo - dice Caparini - Qui non si riesce a sapre neanche quanto costa un'ora d'Aula o di commissione». Come dimostra il grafico, secondo una stima fatta sui costi totali delle singole voci inserite in bilancio, si può dire che ogni giorno Montecitorio costa poco meno di tre milioni di euro agli italiani, includendo tutto, stipendi dei deputati compresi. Dal punto di vista generale, gli onorevoli costano 81,3 milioni di indennità, più altri 65,5 milioni di rimborsi. Altri 156 milioni vanno agli ex deputati, che assorbono anche 900mila euro di rimborsi. Per le retribuzioni del personale si spesono 215,2 milioni, più altri 42,7 milioni di contributi previdenziali e 243,3 milioni di pensioni. A questo bisogna aggiungere poi i costi di funzionamento: 31 milioni per la locazione di immobili, 16,9 per le manutenzioni, 7,8 per le pulizie, 6 milioni per acqua, gas e luce, 5 milioni per l'acquisto dei materiali e beni di consumo, 5,4 milioni per la stampa degli atti parlamentari e un altro milione per i servizi di stampa. Le spese di trasporto (automezzi, aerei, treni, navi) ammontano a 12,4 milioni, il personale non dipendente costa 17,5 milioni e i costi per beni, servizi e «spese varie» superano i 63 milioni. Per non parlare dei contributi ai gruppi parlamentari: 32 milioni l'anno. A cui bisogna aggiungere 35 milioni di tasse e altri 30 per fabbricati e impianti. E, nonostante la spending review, la spesa per i prossimi due anni è destinata a salire. Seppure di poco.

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