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Rissa in sala parto a Messina

Medici in sala operatoria

Stanno meglio madre e figlio

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Sembra incredibile, ma il Policlinico di Messina assomiglia più a un fronte di guerra che a un polo sanitario, visto che i bollettini parlano troppo spesso di strane morti, di medici indagati, di inchieste. E di profondo dolore. Così in un anno sono stati numerosi i casi di cronaca: nessuno, però, merita, purtroppo, il titolo di oggi: una lite scoppiata tra due medici in sala parto (pare con tanto di pugni) avrebbe ritardato l'intervento sanitario con la conseguenza che la puerpera, di 30 anni, Laura Salpietro (alla sua prima gravidanza) adesso è in gravi condizioni, insieme col proprio bambino che avrebbe subito due arresti cardiaci e danni cerebrali. Il marito della paziente, Matteo Molonia (37 anni, investigatore privato originario di Genova), ha presentato una denuncia ai carabinieri, la Procura ha già aperto un'inchiesta. La donna - secondo l'esposto - doveva partorire in modo naturale, ma durante la lite tra i due medici avrebbe avuto delle complicazioni; i sanitari a quel punto avrebbero deciso di operare con taglio cesareo, ma il bambino, durante l'intervento, ha subito arresti cardiaci. Dopo il parto la paziente ha avuto un'emorragia ed è stata nuovamente operata: i medici le hanno asportato l'utero. La donna è entrata in sala parto giovedì scorso. In base alla ricostruzione fatta ai carabinieri dal marito, i due medici-ginecologi avrebbero cominciato a litigare per gelosie professionali proprio mentre la paziente era sul lettino per il parto. Dopo uno scambio di frasi ingiuriose uno dei due avrebbe preso il collega per il collo, sbattendolo al muro. Il ginecologo avrebbe reagito dando un pugno a una vetrata, andata in frantumi, e riportando ferite alla mano. Nel corso della lite la donna avrebbe avuto complicazioni. Il bimbo è ricoverato nel reparto di terapia intensiva: entrambi sono in prognosi riservata, anche se le condizioni della donna sarebbero in miglioramento Il sostituto procuratore di Messina, Francesca Rende, sta ascoltando il personale del Policlinico per ricostruire quanto accaduto nella sala parto del reparto di Ginecologia e Ostetricia. Qualcosa si è subito mosso: «Siamo molto rammaricati, ho sospeso i due medici dall'attività ambulatoriale - - ha detto il prof. Domenico Granese, direttore dell'unità operativa del reparto - . Ho inviato una lettera alla direzione sanitaria per comunicare la sospensione dei medici che torneranno al lavoro solo quando la direzione lo riterrà opportuno».   Per Granese «quello che hanno fatto è grave, ma tengo a precisare che la donna è stata male non per la lite o per un eventuale ritardo negli interventi da parte dei medici». Insomma, «tutto si è svolto regolarmente - assicura il direttore del reparto di Ginecologia - . L'intervento dei sanitari visto le complicazioni della donna è stato tempestivo. Non c'è alcun rapporto tra la lite e le complicazioni della donna che sono sorte a prescindere da quello che è accaduto». Immediata la replica del marito della donna: «I medici dicono che è avvenuto tutto per cause naturali, ma il tracciato era perfetto e prima della lite mia moglie stava bene», ha detto Matteo Molonia. Che ha aggiunto: «Adesso io voglio che venga fatta giustizia. Mia moglie ha avuto un'emorragia perché i due medici hanno tardato l'intervento litigando. Successivamente le hanno dovuto asportare l'utero e ora è ricoverata in prognosi riservata. Mio figlio ha avuto due arresti cardiaci e adesso è in coma farmacologico». Durissima la reazione del ministro della Salute: «Non deve più accadere, abbiamo già attivato gli ispettori - ha detto Ferruccio Fazio - . È chiaramente non solo un episodio di malasanità, ma un episodio assolutamente indecoroso. Queste cose succedono purtroppo, prevalentemente, anche se non unicamente, in regioni in cui c'è, diciamo, un lassismo della sanità. Abbiamo attivato gli ispettori, d'intesa con l'assessore Russo. Anche lui ha attivato un'inchiesta amministrativa».  

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