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E Menia rifà An ma pro-Silvio

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In sigla si chiamerà An. Proprio come la famosa Alleanza nazionale. Anche se per esteso il significato delle due parole sarà «Area nazionale». È l'iniziativa politica che sta per lanciare in gran segreto Roberto Menia, il sottosegretario finiano doc. Sarà un progetto nazionale e al tempo stesso anche regionalizzato che così andrà in aperto contrasto con Generazione Italia, l'associazione lanciata da Italo Bocchino che proprio sabato dovrebbe riunire a Roma i primi mille amministratori aderenti. E anche la cifra politica sarà di segno praticamente opposto. Se quella di Bocchino doveva essere la corrente autonomista dell'area finiana, Menia si muove invece per rivolgersi direttamente al mondo ex An ed ex Msi che si sente smarrito dopo le rotture interne al centrodestra di questi ultimi giorni. L'operazione del sottosegretario all'Ambiente, inoltre, sarà sicuramente di marca finiana ma per nulla antiberlusconiana. Anzi. D'altro canto il deputato triestino ha incontrato appena ieri a pranzo Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli. E subito dopo Gianfranco Fini a Montecitorio. Ma non vuol dire che egli voglia assumere un ruolo di mediatore, di ambasciatore, di advisor tra le due parti. Tutt'altro. Tanto che Menia ad entrambi a suggerito di vedersi, incontrarsi e di parlarsi per trovare un accordo definitivo. Ma torniamo ad An. L'operazione per ora è molto riservata. Avrà un suo braccio armato mediatico che è Area, il periodico un tempo di riferimento della destra sociale. Il direttore di Area è infatti Marcello De Angelis, gionalista e ora deputato eletto in Abruzzo staccatosi dal mondo di Gianni Alemanno per entrare nelle file finiane. Anche qui però De Angelis non ha voluto indossare i panni dell'ortodosso e nel momento del massimo scontro ha firmato sia il documento dei fedelissimi del presidente della Camera sia quello degli ex An berluscones. Successivamente erano stati i senatori guidati da Andrea Augello e Pasquale Viespoli a prendere l'iniziativa firmando un documento che escludeva esplicitamente la scissione interna al Pdl e anche sconfessando la linea dura. E hanno poi lanciato una loro iniziativa, «Spazio aperto», per il rafforzamento del partito del premier e dell'ex leader di An a cui hanno fatto sapere di poter aderire anche alcuni esponenti di Forza Italia. Ora tocca a Menia che, assieme a Silvano Moffa, ha assunto la testa dei deputati finiani per la trattativa tra le due principali anime del Pdl e comunque contro ipotesi di indebolimento del partito e contro le invettive di quelli che chiamano senza mezzi termini gli incendiari. Menia d'altro canto era stato l'unico dentro An ad essersi espresso sempre contro il partito unico, preferendo prima una tappa intermedia: magari una federazione.

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