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Famiglia e lavoro. Svolta Polverini

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Renata Polverini

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Famiglia, vita e lavoro. Tra incontri col mondo delle imprese e tour nei quartieri popolari della Capitale, prende forma e sostanza il programma elettorale di Renata Polverini, candidata del Pdl alla presidenza della Regione Lazio. Due gli obiettivi principali del prossimo ex segretario dell'Ugl: sfatare l'assioma lavoro-sinistra e marcare il più possibile la distanza tra lei e la candidata del centrosinistra Emma Bonino per quanto riguarda etica e vita. Il ragionamento è semplice: la Bonino, per giocarsi tutte la chances di conquistare il Lazio e dare un forte segnale di discontinuità sarà necessariamente costretta a prendere le distanze dagli ultimi cinque anni di giunta Marrazzo. Cosa che la Polverini ha già fatto su temi importanti come sanità, economia, turismo. Ma non basta. Per questo la candidata del Pdl ha deciso di spingere sull'acceleratore, segnando un baratro tra sé e la Bonino. Prima parte della strategia: su etica e famiglia solo il Pdl può dare garanzie all'elettorato moderato. Un segnale ai cattolici e all'Udc, un modo per tirare dalla propria parte gli indecisi e allo stesso tempo rassicurare l'alleato centrista sulla tenuta dell'accordo, anche perché, come spiega la stessa Polverini, «il patto ormai è ufficiale. Mercoledì sera c'è stata una riunione importante e lunga del Pdl che ha confermato l'alleanza nel Lazio». Dunque avanti tutta su scienza e vita. Nel corso della trasmissione Omnibus su La7 la Polverini affonda il colpo: «La Ru486 è una pillola abortiva e quindi dobbiamo dire nettamente che parliamo di aborto e che le donne vanno tutelate e assistite. La differenza con l'aborto vero è l'intervento chirurgico, ma l'effetto che si produce è lo stesso. Io spero sempre che in questo Paese nascano tanti bambini, farei di tutto per convincere una donna che se viene aiutata e sostenuta può tenere il bambino. Questo non significa essere a favore o contro l'aborto, ma significa essere per la vita». Secondo affondo: la famiglia. «Per me è il nucleo fondante della società, che ha all'interno tutti i problemi di cui noi discutiamo: dai bambini agli anziani, dai giovani che non trovano lavoro alle difficoltà delle donne. A quale famiglia mi rivolgo? A quella che trovo in questo Paese, dove c'è un bambino c'è una famiglia. La Bonino? Io sono la sola a lasciare la poltrona: comunque vadano le elezioni non mi ricandiderò a segretario dell'Ugl: io stessa ho stabilito l'incompatibilità delle cariche politiche con quelle sindacali». Seconda parte della strategia: sdoganare una volta per tutte il lavoro dall'ideologia politica. «Il centrosinistra non ha il monopolio di temi come questi. Io mi occupo da una vita dei lavoratori e mi sono sempre impegnata per difenderli. Ma non sono di sinistra. Il lavoro non è né di destra né di sinistra». La «settimana dell'ascolto» ha come obiettivo proprio il raggiungimento di un compromesso: stilare un programma di governo, cioè, attento sia alle distanze degli imprenditori sia alle richieste dei cittadini. Ieri ennesimo tour in città. Come per la visita al mercato rionale di piazza Gimma, anche stavolta la Polverini sceglie un quartiere popolare della Capitale: Montesacro-Talenti, cuore del IV Municipio. Visita al complesso ex Gil di proprietà della Regione, giro al mercato di Val Melaina, scambio di idee coi commercianti della zona allo Zio d'America di via Ugo Ojetti, un saluto alla sede dell'Associazione carabinieri in congedo di via Vigne nuove, che mercoledì ha subito un attentato incendiario. La candidata Pdl tocca con mano i problemi della gente, di un territorio con tante ferite. Una su tutte: l'ex Gil. Durante il Ventennio era la casa della gioventù balilla. Oggi ospita la Protezione Civile, l'Istituto comprensivo Adriatico (con nove classi inagibili per problemi strutturali). Eppure, «edifici e piscine potrebbero essere molto utili al quartiere - sospira il minisindaco Cristiano Bonelli - e che la Regione, ad oggi, non ha ritenuto di rendere agibili». L'ex Gil, un «simbolo delle carenze dell'amministrazione regionale». «Iniziamo una campagna di ascolto - spiega la Polverini - Vogliamo sentire da chi vive i problemi della nostra Regione quali sono le loro esigenze. Ci possono aiutare a preparare un programma che dia risposte chiare e precise».

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