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Polverini: una Regione per la gente

Renata Polverini

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«Con te». In due parole, il programma di governo di Renata Polverini, candidata per il Pdl alla presidenza della Regione Lazio. «Con te», molto più d'uno slogan: una filosofia di buona amministrazione. «Questa Regione deve recuperare la propria centralità non solo nel Paese, ma anche in Europa e nel Mediterraneo, soprattutto in considerazione del ruolo di Roma. Il Lazio come istituzione deve ritrovare il rispetto e la fiducia della gente. Per fare questo dobbiamo intercettare la voglia di partecipazione delle persone. Dobbiamo tornare ad amministrare il bene pubblico in funzione dei cittadini». Parole e pensiero di Renata Polverini, che ieri pomeriggio ha inaugurato il «Laboratorio Lazio», il suo comitato elettorale. Giacca fucsia, pantaloni neri e scarpe basse. Colori accesi e abbigliamento sobrio e comodo. Da campagna elettorale, insomma. Una campagna che sarà «porta a porta», promette la Polverini, «proprio per parlare con la gente e ascoltare le richieste e i problemi delle persone». Pochi, chiari e popolari i punti cardine del suo programma: salute («Non sanità - precisa - perché i cittadini del Lazio non devono subire il deficit che ereditiamo. Siamo favorevoli all'accorpamento delle Asl, al taglio dei costi e all'informatizzazione.  Ma non penalizzeremo i cittadini chiudendo gli ospedali: le eccellenze anzi vanno valorizzate per dare una spinta all'economia»), occupazione, sostegno all'economia e alle piccole e medie imprese, trasporti più efficienti per risolvere i problemi dei pendolari («Che conosco molto bene e a cui dobbiamo rispondere», assicura la Polverini). La campagna elettorale sarà dura, uno stimolo in più per la Polverini che considera «un'avventura meravigliosa» riconquistare il Lazio e governarlo «insieme ai cittadini e a tutte le associazioni e le organizzazioni di rappresentanza che ci vorranno dare il loro contributo». Per affrontare quest'avventura Renata Polverini ha scelto una location a sua immagine e somiglianza: un ex deposito dell'Atac, 800 metri quadrati dove lavoreranno 400 persone tra ufficio stampa, segreteria e collaboratori. «Quando ho visto questa sede - racconta la candidata Pdl dal palco - ho temuto che non avremmo fatto in tempo a inaugurarla, invece ora tutto è al suo posto. Questa sede assomiglia a me: un luogo operativo senza tanti fronzoli, dove tutte le persone lavoreranno per mettersi al servizio dei cittadini. Qui tra poche ore comincerà a prendere forma il nostro programma. Vogliamo cambiare il Lazio, altrimenti è meglio non correre proprio». Un programma che andrà condiviso anche con gli alleati. Anche se, su questo fronte, i problemi non sono pochi. I rapporti con l'Udc e la componente forzista del Pdl sono tutt'altro che idilliaci. I centristi vorrebbero quattro posti nel listino, la vicepresidenza della Giunta e almeno due assessorati, tra i quali avrebbero chiesto la Sanità. Troppo per gli azzurri. La Polverini in ogni caso è sicura: uno strappo non è neppure da prendere in considerazione. «Non mi pare che l'alleanza con l'Udc sia a rischio, ci siamo ritrovati in valori condivisi, poi è la politica che dovrà decidere su altre questioni. Adesso facciamo la campagna elettorale perché vogliamo vincere, poi dopo, in base ai voti che prenderemo e alle competenze delle singole persone, decideremo gli incarichi di governo». Diverso il discorso sull'estrema destra. «Ho detto che non ci sarà nella coalizione l'estrema destra», ribadisce perentoriamente la Polverini. Il deputato Pdl Fabio Rampelli però precisa: «Capisco e condivido la prudenza con cui Renata sta trattando gli apparentamenti, ma mi pare evidente che l'esame delle liste di destra con cui allearsi possa risparmiare sia la Destra che la Fiamma tricolore con la quale voglio rammentare An e Forza Italia avevano già fatto in passato apparentamenti».

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