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Gas

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Ilterminale, situato al largo delle coste venete, è destinato a immettere nella rete energetica nazionale fino a 8 miliardi di metri cubi di gas all'anno, circa un decimo di quanto necessita l'Italia. «È importante che sia finalmente operativa dopo tanti anni di attesa e di difficoltà frapposte alla sua realizzazione questa opera che porterà all'Italia il 10% del suo fabbisogno» ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenuto alla cerimonia di inaugurazione del rigassificatore al teatro La Fenice di Venezia, alla presenza tra gli altri, dell'emiro del Qatar, Sheikh Hamad bin Khalifa Al-Thani. La collaborazione con lo stato arabo, fornitore del gas che entrerà nel rigassificatore e partner del progetto, è «un matrimonio che può dare un risultato straordinario». Il premier ha ricordato che «l'Italia è tributaria di energia verso Paesi esteri e deve perciò diversificare gli approvvigionamenti» così da evitare di incappare in «interruzioni» delle forniture, come accaduto in passato «sul gasdotto che porta il gas dalla Siberia passando dall'Ucraina». Sulla stessa lunghezza d'onda l'amministratore delegato di Edison, Umberto Quadrino, uno dei promotori del progetto: il rigassificatore di Rovigo, ha detto nel suo messaggio, «costituisce un nuovo tassello verso un sistema energetico più equilibrato e diversificato» e aumenta «la sicurezza energetica italiana». Il terminale Adriatic Nlg è il primo al mondo off-shore (cioè in mare aperto) adagiato su un fondale marino. La società che controlla il terminale è partecipata da Edison (10%), Exxon Mobile (45%) e Qatar Terminal Limited (45%). Il gruppo guidato da Quadrino si è assicurato il diritto di utilizzo per 25 anni dell'80% della capacità di rigassificazione (pari a 6,4 miliardi di metri cubi all'anno).

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