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Il Pd "salva" i deputati assenteisti

La Camera dei Deputati

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Venerdì era stato perentorio. Parlando subito dopo il via libera della Camera allo scudo fiscale il capogruppo del Pd Antonello Soro aveva annunciato «immediate e severe sanzioni» per gli assenti ingiustificati. Ventidue parlamentari che avevano impedito all'opposizione di bloccare il provvedimento. Una minaccia che ha avuto subito effetto. Nel giro di poche ore sono cominciati ad arrivare i certificati medici e la pattuglia dei 22 «cattivi» si è lentamente assotigliata fino ad arrivare a 10. Volete sapere cosa è successo a questo drappello di «traditori»? Niente. Almeno per ora. Il direttivo del gruppo, riunito ieri per stabilire le «immediate e severe sanzioni», ha infatti deciso di evitare processi sommari. I malati, anche quelli che forse non lo erano (Fioroni ha presentato regolare certificato, ma era a Torino ad un convegno), restano tali. Gli altri dovranno spiegare le loro ragioni durante un'istruttoria che prenderà il via in questi giorni. Se saporanno giustificare la loro assenza verranno graziati. Altrimenti potrebbero essere richiamati verbalmente, con uno scritto o sospesi dall'attività del gruppo per un periodo determinato. Chi sarà il capro espiatorio che pagherà per tutti? Poteva essere Antonio Gaglione l'uomo che, con appena il 9% di presenze, è il deputato più assenteista del Pd. Peccato che Gaglione, proprio qualche giorno fa, abbia lasciato il partito per iscriveri al gruppo Misto. Così verrà cancellato dall'anagrafe degli iscritti e gli verrà chiesto di dimettersi da deputato. Sempre se riescono a trovarlo.

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