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E il Senato dice sì al ripristino del ministero della Salute

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Ieriil primo via libera: il Senato ha approvato il ddl che ridà alla Salute dignità di ministero autonomo, e aumenta a 63 il numero massimo dei componenti del governo. Alla presenza del vice ministro Ferruccio Fazio, candidato alla promozione, il provvedimento ha ottenuto 136 voti favorevoli, 15 contrari (Udc e IdV), e 89 astenuti (Pd). Favorevoli alla ricostituzione del ministero — tanto che in Aula si è assistito ad una resa dei conti sulla paternità del provvedimento di cancellazione — i senatori del Partito democratico hanno contestato alcune novità introdotte dal ddl 1691. Intanto l'innalzamento a 63 del tetto dei componenti del governo «senza spiegarne le necessità oggettive e verificate», protesta la senatrice Marilena Adamo. E poi il rischio di «ingerenza» del ministro dell'Economia. Il testo, infatti, prevede una larga azione di concerto con via XX Settembre: «E se si usa l'espressione "di concerto" vuol dire che il nuovo ministro non va neanche in bagno se non l'ha concordato con il ministro dell'economia», stigmatizza colorita Adamo. «Meglio un controllo preventivo del ministro dell'Economia — replica il relatore del ddl Carlo Vizzini (Pdl) — piuttosto che piangere sui drammi e gli sperperi della sanità».

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