Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Doppia fiducia a Palazzo Madama

default_image

L'Unione non vuole sorprese sul Decreto fiscale e sulla Finanziaria

  • a
  • a
  • a

E sono già sono in molti a dare per scontato un doppio voto di fiducia. La maggioranza non si sbilancia, il presidente del Senato insiste nell'auspicio che sia evitata, mentre il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, parlando della Finanziaria vera e propria, ammette: «Può anche darsi che il passaggio con la fiducia sia inevitabile per una legge ampia e complessa». Fissato comunque il calendario dei lavori: il decreto fiscale dovrebbe essere licenziato entro domani, mentre la Manovra sbarcherà in Aula il 12 dicembre dove è prevista fino al 21. Intanto prosegue il gioco al «rimpiattino» fra i due schieramenti: ieri sera nel corso della discussione generale al dl fiscale la Cdl ha tentato il blitz rinunciando ai propri interventi e cercando di «far uscire allo scoperto» il governo passando già in serata alle votazioni degli emendamenti. Nulla di fatto, però, c'è di mezzo la replica del governo, quindi si inizierà a votare stamattina. Il nodo resta però intatto: non mettere la fiducia sul decreto fiscale vuol dire sfidare quasi cento votazioni, che con due senatori di scarto è sempre una scelta sul filo del rasoio. Un'ipotesi che non piace al centrosinistra, che ha autoblindato la propria maggioranza sul provvedimento al Senato, chiedendo di trasformare tutti gli emendamenti in ordini del giorno alla Manovra (proprio per questo qualcuno potrebbe decidere di votare le modifiche proposte dalla Cdl). Fiducia e decreto fiscale a parte, a Palazzo Madama si iniziano a fare le pulci alla Manovra. È cambiata la tabella delle coperture: esce di fatto la riforma delle rendite finanziarie che, pur essendo contenuta in un disegno di legge delega che verrà approvato solo in un secondo tempo, avrebbe dovuto contribuire con 1.000 milioni nel 2007. «Ma questo - spiega il sottosegretario all'Economia, Nicola Sartor - non significa la rinuncia alle norme che porteranno al 20% il prelievo sulle rendite finanziarie». Per il resto il governo apre le porte a piccoli ritocchi che, comunque, saranno fatti tutti in commissione. Infrastrutture per il Sud, ricerca, lavoro, rendita al 20% sugli affitti, sono gli altri punti da limare e non mancano alcune nuove richieste. Il ministro per i Trasporti Bianchi ha infatti lamentato l'insufficienza dei 60 milioni per il rinnovo del trasporto pubblico locale, nonché il taglio dei fondi per la sicurezza stradale.

Dai blog