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Schianto sull'A1, famiglia distrutta: le immagini choc dello schianto

Angela Nicoletti
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Morti sul colpo dopo che la Fiat Punto sulla quale viaggiavano è stata tamponata da un Van. Un impatto violento che ha fatto ribaltare più volte l'utilitaria ed ucciso il conducente, la moglie e il loro bambino di sette mesi. Stanislao Acri e Daria Olivo, entrambi di 35 anni, che lavoravano e vivevano a Roma insieme al piccolo Pier Emilio, stavano tornando in Calabria, terra d'origine. Un destino beffardo e crudele invece era in agguato al chilometro 654 corsia sud - nel tratto dell'A1 che attraversa la provincia di Frosinone - Qui, in territorio di Roccasecca, il viaggio allegro e spensierato della famigliola è finito. Per cause ancora tutte da accertare l'utilitaria, condotta dal giovane, avvocato di grande spessore e attivista del Movimento Cinque Stelle, è stata urtata da un furgone Van a nove posti che è poi finito fuori strada. L'autista, un uomo residente in provincia di Cuneo, ricoverato in prognosi riservata al «Santa Scolastica» di Cassino sotto choc, non ricorda nulla. Drammatica la scena che si è presentata davanti gli occhi dei primi soccorritori: nelle lamiere contorte della Fiat Punto c'erano i corpi senza vita dei coniugi. Nel seggiolino posteriore adagiato e legato, come se dormisse, il corpicino del loro unico figlio nato lo scorso gennaio e battezzato il 24 giugno. In pochi minuti lungo la corsia sud sono arrivati i mezzi dell'Ares 118, un elicottero, le squadre dei Vigili del Fuoco e la Polizia Stradale. Gli stessi vigili hanno tagliato le lamiere con l'accetta a tempo di record, nella speranza di strapparli alla morte. Tutto inutile: per Stanislao, Daria e Pier Emilio non c'è stato nulla da fare. Immediate le indagini avviate dalla Procura di Cassino. Il magistrato Emanuele De Franco e gli investigatori della sottosezione A1 di Cassino della Polizia Stradale, coordinati dal vice questore Stefano Macarra e dal commissario Giovanni Cerilli, hanno sequestrato il telefono cellulare dell'autista del Van. Un atto dovuto che potrà essere utile a capire se, dietro l'inspiegabile tamponamento della Fiat Punto, possa esserci stato un eventuale momento di distrazione. Gli inquirenti, però, non intendono lasciare nulla al caso e per questo lo stesso sostituto procuratore ha disposto che le tre vittime vengano sottoposte all'autopsia. L'esame è stato fissato per martedì mattina presso l'obitorio del «Santa Scolastica» di Cassino. Stanislao Acri era uno stimato avvocato e un apprezzato giurista. Scriveva libri per la casa editrice Aracne e nello stesso tempo portava avanti la sua grande passione: la politica. Nel 2016 si era candidato a sindaco a Rossano Calabro nel Movimento Cinque Stelle e a sostenere la sua candidatura anche l'oggi ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. Da qualche tempo, sempre grazie alla sua preparazione professionale, si era trasferito a Roma con la moglie e il figlioletto appena nato. Lavorava come consulente per una multinazionale e venerdì è stato il suo ultimo giorno di lavoro prima delle ferie. Figlio di Pier Emilio Acri, stimato giornalista calabrese, Stanislao era un uomo prudente e molto attaccato alla moglie ed al figlio. Per questo sono stati ascoltati a tarda sera tutti gli automobilisti che, scioccati, hanno assistito al terribile incidente che ha distrutto un'intera famiglia.

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