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La legge sulla legittima difesa passa alla Camera tra le proteste

Il testo approvato tra urla, cartelli e contestazione. Forza Italia si dissocia

Antonio Angeli
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L'Aula della Camera con 225 voti a favore, 166 contrari e 11 astenuti ha approvato tra fischi, proteste e sventolare di cartelli la modifica all'articolo 59 del Codice penale in materia di legittima difesa, dando via libera alla nuova legge. Hanno votato contro Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Sinistra Italiana e Mdp. Al provvedimento le opposizioni contestano soprattutto il fatto che la difesa sarebbe legittima solo di notte. Il provvedimento passa ora al Senato. Bagarre in Aula alla Camera poco prima e subito dopo il voto. Sia i deputati di Fratelli d'Italia sia quelli della Lega hanno esposto cartelli con su scritto «La difesa è sempre legittima». Subito la presidente Laura Boldrini ha chiesto ai commessi di provvedere al ritiro dei cartelli e ha più volte richiamato all'ordine i deputati dei due partiti. Poco dopo il voto, anche dalla tribuna riservata al pubblico, si è levata una protesta da parte di alcuni dei presenti. Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera, intervenendo in aula durante la discussione finale ha chiarito: «Sulla legittima difesa Forza Italia non intende cedere ad una facile propaganda. Non siamo interessati ad issare la nostra bandiera su questo tema, ma nemmeno ci possiamo accontentare di una formulazione inefficace. Non siamo per la difesa "fai da te", ma di fronte al pericolo riteniamo che debba essere garantito il diritto alla difesa». Matteo Salvini è stato allontanato dalle tribune riservate al pubblico dell'Aula della Camera, poco prima della votazione finale sulla legge. Il leader della Lega ha infatti gridato «vergogna, vergogna» ed è stato accompagnato fuori dall'Aula dei commessi. Il Regolamento della Camera vieta a chiunque sieda in tribuna qualunque segno di approvazione o disapprovazione per quanto avviene nell'emiciclo.

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