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Il futuro dell'auto è la guida autonoma

Tiziano Carmellini
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Il buon Umberto Eco divideva l'umanità in due categorie: gli apocalittici, coloro che rifiutano la tecnologia a priori e gli integrati, quelli che la accettano e se ne servono. Mai classificazione fu più azzeccata, soprattutto se riferita all'inarrestabile processo di evoluzione e trasformazione, che stanno vivendo le nostre «macchine». Un termine da interpretare a 360 gradi, che va dai futuri «robot», alle più attuali automobili. Un termine che implica un'esponenziale sviluppo dell'intelligenza artificiale, con tutti i vantaggi che ne conseguono. In campo automobilistico, il processo è già iniziato da anni, con sistemi che hanno salvato milioni di vite umane: frenata con Abs, sistemi di assistenza per la tenuta di strada, sistemi che aiutano in caso di pioggia, neve, vento, ecc. Si è arrivati a piccoli passi, fino all'inevitabile conclusione: la guida autonoma. Quasi tutte le case, preferiscono parlare, ancora, di guida assistita, di sistemi salvavita, ma la realtà è che le auto di «oggi» sono belle e pronte per andarsene a spasso da sole e sono perfettamente in grado di: leggere la strada e seguire traiettorie, individuare la presenza di altri veicoli o ostacoli posti davanti, dietro e di lato e sterzare per evitarli (leggono anche i così detti punti morti, quelli che noi umani non riusciamo a vedere), frenare, accelerare e, tra non molto, anche di portarti a destinazione, semplicemente immettendo un indirizzo nel navigatore. Per ora, questi sistemi, già presenti su auto top di gamma, si disattivano, quando il pilota umano stacca le mani dal volante, ma diamogli tempo. A questo punto è lecito chiedersi: ci fidiamo o no. La domanda se l'è posta anche l'Aci, che in occasione della 71° conferenza su traffico e circolazione, ha presentato «Auto-Matica», un interessantissimo lavoro della Fondazione ACI Filippo Caracciolo, che ha sviscerato l'argomento. Il risultato dei sondaggi in materia spacca l'Italia in due: il 48% è disposto a provare la guida autonoma, il 52% no; il 25% degli intervistati, addirittura, affermano che sono intenzionati a non provarla mai, per nessuna ragione. Il progresso è inarrestabile ed in questo caso, visto che un'auto, mediamente, rimane ferma per il 90% della giornata, se condotta sempre con guida autonoma, potrebbe abbattere i consumi del 10%. Il che si tradurrebbe in un risparmio di circa: 200 miliardi di euro in spesa sociale per incidenti stradali e 50 miliardi di carburante. 

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