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Fendi e il cinema, i film raccontati da borse e pellicce

Donatella Perrone
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Glamour cinematografico all'ombra del Colosseo quadrato. Così per la sua particolare architettura, i romani chiamano il Palazzo della Civiltà Italiana, oggi quartier generale di Fendi. Qui la maison, in occasione della Festa del Cinema di Roma, ha inaugurato Fendi Studio, un'altra delle sue mostre gratuite che fino al 25 marzo offrirà ai cittadini uno scorcio sull'appassionante liaison che fin dagli anni '60 la lega al mondo del cinema. Film italiani e internazionali – si va da “Titus Andronicus”, girato proprio sullo sfondo dello storico edificio, a “L'età dell'innocenza” con cui Gabriella Pascucci si aggiudicò un Oscar per i costumi, passando per “Catwoman” e “Io sono l'amore” – raccontati attraverso la ricostruzione di mini set cinematografici che grazie all'uso di alcuni effetti speciali rendono il percorso espositivo un viaggio interattivo a disposizione del visitatore. «Il cinema è sempre stato importante nella nostra famiglia e nella nostra azienda. La maison ha un rapporto molto stretto con Cinecittà. Le sorelle Fendi, protagoniste della scena creativa e artistica romana, hanno collaborato a progetti che oggi possono essere considerati rivoluzionari. Per costumisti del calibro di Piero Tosi e Milena Canonero, hanno creato pellicce e abiti per produzioni cinematografiche indimenticabili. Abbiamo lavorato con i più importanti registi del passato e del presente, da Luchino Visconti a Wes Anderson, da Martin Scorsese a Giuseppe Tornatore, e siamo intenzionati a continuare», ha raccontato Silvia Venturini Fendi, mente creativa della casa di moda. Si parte con “Easy Rider”, la sezione dedicata al mondo dei motori, e si entra subito in scena a bordo di una spider fiammante vegliati dai capi indossati da Madonna in “Evita”, Tilda Swinton ed Edward Norton in “Grand Budapest Hotel”, Barbara Carrera in “Mai dire mai” e Rebecca Romijn in “Femme Fatale”. Poi è la volta di New York con “A Room with a View”, dove sono raccolti i costumi dei film ambientati nella Grande Mela, da “Blue Jasmine” a “Il diavolo veste Prada”. Imperdibili le borse iconiche della maison, come la baguette viola della Carrie Bradshaw di Sex and the City. In “The palazzo of desires” è il Palazzo della Civiltà Italiana, teatro di tantissime produzioni cinematografiche, a giocare il ruolo del protagonista, con una versione in miniatura dove esibirsi in selfie tra le scene dei film più famosi. Attraversando poi il lungo corridoio di specchi della sezione “Fendi's adventures in Tenenbaumland”, si arriva alla celebre pelliccia in visone indossata da Gwineth Paltrow per quasi tutto il film di Wes Anderson prima di godersi la lounge di “Every princess needs to rest”. Qui sono esposti, tra gli altri, i costumi di Sharon Stone in “Catwoman”, “Un ragazzo d'oro” e “Basic Instinct 2”, e l'avvolgente stola in pelliccia di Monica Bellucci in “Combien tu m'aimes?”. Il fiore all'occhiello dell'itinerario? È Fendi Cinema, deliziosa sala cinematografica dall'allure retrò, dove per tutta la durata dell'exhibition saranno proposti i film selezionati per la mostra.

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