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Matteo non allearti coi grillini

Rompere con Berlusconi per fare il secondo a Di Maio? Ecco tutti i (buoni) motivi per non tradire gli elettori e salvare la coalizione

Marcello Veneziani
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La tentazione è forte e le ragioni per rompere con Berlusconi ci sarebbero a valanga. Ma, Salvini, non compiere la sciocchezza di un'alleanza coi grillini. Non ti porterebbe da nessuna parte e non porterebbe l'Italia da nessuna parte. Saresti il socio di minoranza di un governo che di bello avrebbe solo il titolo, governo del cambiamento. Dio sa quanto c'è bisogno di cambiare l'Italia. Liberarsi dallo stallo interno e dalla servitù internazionale, liberarsi dagli affaristi, dagli antifascisti e dagli sfascisti, dalle sinistre e dai mercenari, liberare le energie di un paese depresso, invecchiato male, incrostato. E rilanciarlo. Ma l'alleanza coi grillini non è il rimedio ma finirebbe col ridare fiato e legittimazione ai vecchi marpioni. Perché sarebbe puro avventurismo coi dilettanti sfascisti allo sbaraglio. Perché avete visioni, mi correggo, vedute opposte su troppe questioni essenziali; loro non hanno un'idea di niente ma recitano a soggetto. E se sentono i suggerimenti della rete propongono minchiate dannose e vendette sociali; se si adattano alla situazione si accucciano davanti ai poteri e diventano loro esecutori. I rischi sono entrambi presenti nell'anima del grillismo e nella versione furbina del giggismo, variante trasformista secondo Di Maio. O peggio, bagnata nel sinistrismo di risulta, nella versione Fico. I loro punti fermi, dal reddito di cittadinanza all'autogoverno del popolo secondo Rousseau all'idea tardocomunista e pauperista di togliere a chi ha per dare a chi non ha, sono agli antipodi di un governo sovranista, decisionista e meritocratico, popolare e nazionale... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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