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Lega, 5 Stelle e la "Venexit"

Luigi Bisignani
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Caro direttore, le prove generali per un'intesa elettorale tra il MoVimento 5 Stelle e la Lega sono fissate ad aprile, con il referendum per l'autonomia del Veneto. Autorizzato dalla Consulta e con 14 milioni di euro già stanziati nel bilancio della Regione, «Venexit» potrebbe disegnare una nuova mappa dell'Italia. Nascerà un'altra regione autonoma, con facoltà «impositoria» e quindi col gettito fiscale, quasi tutto o per gran parte, da utilizzare nel territorio, oltre a competenze in settori chiave come sanità, scuola e sicurezza. La Lega è già in campagna elettorale e i 5 Stelle si dichiarano completamente allineati. Per ottenere l'indipendenza sarà necessario che si rechino al voto il 50 per cento degli aventi diritto, ma quel che conta è la percentuale dell'affluenza: unico fattore di incertezza (più saranno, maggiore sarà la forza contrattuale) visto che la vittoria dei Sì sembra scontata. A quel punto Gentiloni si troverà davanti una bella grana, che Renzi ha cercato sempre di eludere. E al tavolo per trattare le condizioni di un nuovo rapporto tra Veneto e Governo centrale, saranno idealmente seduti anche Beppe Grillo e Matteo Salvini (pure la Lombardia di Maroni ha votato una legge per celebrare il referendum) che stanno già trovando convergenze, soprattutto in Parlamento, su temi di grande impatto: dal fisco all'immigrazione, dalla guerra agli eurobuocrati all'uscita dall'euro, fino al fallimento dei centri CIE. Se Salvini, sempre più duro con Berlusconi, è convinto di arrivare ad una federazione con i 5Stelle, Grillo appare ancora titubante, ma Davide Casaleggio seguendo le idee del padre-guru, lo persuaderà che per vincere le elezioni è necessario un patto elettorale con la Lega. Salvini però dovrà fare a meno dell'alleanza con Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, incompatibile con la base cinquestellina, mentre Grillo dovrà vedersela con alcuni malumori della Rete. I due sanno bene che questa è l'unica strada per conquistare Palazzo Chigi perché solo insieme possono cavalcare il vento populista che soffia nel mondo. Dalla Brexit a Trump. E inizieranno proprio con la «Venexit».

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