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La guerra dell'acqua tra Comune e Regione: la Raggi impugna l'ordinanza di Zingaretti su Bracciano

Il lago di Bracciano in questi giorni di siccità

Daniele Di Mario
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La sindaca di Roma Virginia Raggi fa ricorso contro l'ordinanza del governatore del Lazio Nicola Zingaretti che limita le captazioni dal lago di Bracciano. A darne notizia è il deputato del Pd Emiliano Minnucci. «Questa mattina - spiega il parlamentare Dem - ho appreso che la sindaca di Roma, attraverso un ricorso al Tribunale delle Acque, si è appellata contro la seconda e ultima ordinanza emanata dal Presidente Zingaretti attraverso la quale è stato scongiurato il razionamento del servizio idrico a Roma e, di conseguenza, confermato il proseguimento delle captazioni a Bracciano fino al prossimo 31 agosto. Per la Raggi i prelievi non solo non devono essere bloccati a fine mese ma devono perdurare nel tempo e senza regole secondo le esigenze esclusive di Acea». Minnucci spiega che il ricorso della Raggi è stato presentato in via cautelare e aggiunge: «Con quest'ultimo atto la Raggi insulta i nostri territori e calpesta quel punto di complicato compromesso che la Regione Lazio era riuscita a individuare. La Raggi dovrebbe ricordarsi che oltre a essere sindaco di Roma è anche Presidente della Città Metropolitana e, in quanto tale, dovrebbe tutelare anche tutti i cittadini dei 120 comuni dell'ex Provincia di Roma. In questo caso, però, Virginia Raggi non ha svolto né il ruolo da Sindaco né tantomeno quello da Presidente: interessandosi completamente agli interessi di Acea, la Raggi ha dimostrato e sta dimostrando di voler tutelare esclusivamente gli interessi di quella società di cui detiene le quote di maggioranza. Una vergogna inaudita che deve essere denunciata da tutti a partire dalle amministrazioni locali del lago di Bracciano e dalla stessa Regione Lazio che, così come sostenuto in questi giorni, deve provvedere immediatamente all'istallazione di un contatore delle captazioni, in modo da rendere trasparente a tutti l'attività svolta da Acea. Già non ci fidavamo prima, figuriamoci adesso dopo quest'ultimo ricorso presentato dalla pseudo Sindaca di Roma».

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