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Salvini sogna un futuro da Trump: "Pronto a fare il leader"

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Era inevitabile. E non tanto perché l'appuntamento del 4 dicembre si avvicina e un po' cominciano a sentire l'odore del sangue della "preda" Matteo Renzi. Quanto perché la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti ha dato nuova linga e speranze ai "piccoli Trump" che da un po' di tempo stanno crescendo in Europa.  In Italia l'identikit più vicino a quello del neopresidente Usa è sicuramente quello di Matteo Salvini. Non fosse altro perché staamattina, intervistato dal Corriere della Sera, Silvio Berlusconi ci ha tenuto a sottolineare che "alcune analogie sono evidenti, anche se la mia storia di imprenditore è molto diversa da quella di Trump, che non ho mai avuto occasione di conoscere. Io non interpreto 'la destra', rappresento un centro liberale e popolare, nel quale sono confluite le migliori tradizioni politiche del nostro Paese: da quella cattolica a quella del socialismo riformatore, da quella del liberalismo a quella della destra democratica e responsabile". Insomma se Berlusconi prende un po' le distanze da Trump, Salvini è pronto a seguirne le orme. "Se mi chiedono di fare il premier ci sono, non è più tempo di rimandare, tentennamenti, dubbi, paure. Coraggio, idee e squadra non ci mancano. Non abbiamo paura, oggi comincia una lunga marcia" dice parlando da Firenze dove la Lega Nord ha organizzato una manifestazione per il no al referendum. "La lezione di Trump e del libero voto degli americani - aggiunge - è che si può vincere contro tutto e contro tutti, banchieri, lobbisti, giornalisti, cantanti".   La versione di Silvio Ma le parole di Salvini rilanciano, ancora un volta, lo scontro con il Cavaliere che sempre al Corriere ha detto: "Non penso che Salvini creda davvero che oggi il problema che interessa gli italiani, o anche solo i nostri elettori, sia il nome del leader. Prima bisognerà verificare e capire tante cose: come andrà il referendum e con quale legge elettorale si andrà a votare. È ingenuo immaginare di crescere politicamente soltanto esasperando i toni o alimentando le polemiche". Non solo, mentre il leader leghista sale sul palco di Firenze, Berlusconi invia un saluto alla convention organizzata da Stefano Parisi a Padova: "Di fronte ai risultati di Renzi e alla palese incapacità di governare dei Cinque Stelle, toccherà a noi proporre al paese un'offerta politica di qualità, un progetto di governo serio, credibile e responsabile, che dovrà basarsi sui nostri valori di riferimento, quelli della tradizione liberale, cattolica, riformatrice. Solo noi, non i populismi, possiamo proporre un'alternativa seria ai fallimenti del centrosinistra. È per preparare questo che stiamo lavorando con grande impegno. A te, Stefano ho chiesto di svolgere un compito rilevante in questa prospettiva: coinvolgere e rendere protagonista - come stai facendo - un'area più ampia nella prospettiva di uno schieramento dei moderati vincente, ma è fondamentale che tutti noi lavoriamo insieme, perché ciascuno di noi ha una funzione importante da svolgere".

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