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Anche Hillary sotterra l'ascia di guerra: "Trump sarà il nostro presidente"

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Ha preferito non parlare subito. Quando l'incubo della sconfitta si è materializzato, Hillary Clinton ha inviato il responsabile della sua campagna elettorale John Podesta a rincuorare le truppe. Non è ancora finita le sue parole mentre sugli schermi di tutte le televisioni del mondo scorrevano le immagini della mappa degli Stati Uniti colorata di rosso repubblicano. Stiamo aspettando i dati definitivi e parleremo solo dopo che arriveranno. Andate a casa e riposatevi. Meno di un'ora dopo Hillary telefonava a Donald Trump riconoscendo la sconfitta. E quel copione messo in scenda da Podesta, già piuttosto incomprensibile, era apparso assolutamente folle. Perché? Perché negare l'evidenza per poi ammetterla subito dopo? Le spiegazioni, condite dalle inevitabili derive complottiste, si sono moltiplicate a vista d'occhio. Hillary sta male. Non ha il coraggio di ammettere una sconfitta che segnerà la fine della sua carriera politica. Sa che ci sono stati dei brogli. Chissà se c'è qualcosa di vero. Fatto sta che oggi Clinton si è presentata davanti a microfoni e telecamere. E ha esordito nell'unico modo possibile: "Ho fatto le congratulazioni a Donald Trump. Spero sia un successo anche per tutti gli americani. Mi sento orgogliosa e provo tanta gratitudine per questa campagna fatta tutti insieme. Voi siete l'orgoglio dell'America. So che siete delusi, anch'io mi sento delusa. È doloroso e lo sarà ancora per molto tempo. Ma voglio che ricordiate una cosa, la nostra campagna riguardava il nostro Paese e non una persona. Abbiamo visto che la nostra nazione è più divisa di quanto pensavamo. Ma se amiamo questo Paese dobbiamo accettare questo risultato. Donald Trump sarà il nostro presidente. Lavoreremo insieme per il bene degli Stati Uniti". Insomma il tempo della guerra è finita. E se Trump, subito dopo la matematica vittoria, ha teso la mano all'avversaria. Lei non la rifiuta. "Vogliamo che Trump abbia successo per tutti noi - continua - Ringrazio la mia famiglia e tutto lo staff e mi rivolgo a tutte le bambine: non dubitate mai del vostro potenziale. Niente mi ha reso più orgogliosa di essere la vostra sostenitrice. Non possiamo ancora rompere quel tetto di cristallo, ma un giorno qualcuno lo farà, e spero che sarà il prima possibile".

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