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Sui social network scorrono le emozioni del mondo

Nell'evento a Roma Tre anche l'analisi semantica dei tweet

Alessandro Perrone
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Gli ingredienti sono: big data, industria 4.0, machine learning e privacy. Il risultato è la terza edizione del Data Driven Innovation, appuntamento annuale dedicato ai dati e al loro impatto nella società. Una due giorni, 18 e 19 maggio, che ha visto protagonisti oltre 130 speaker provenienti da tutto il mondo, impegnati in decine di panel e tavole rotonde. L'evento è organizzato da Innova Camera in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria di Roma Tre, che quest'anno accoglie, fra i corridoi della facoltà in via della Vasca Navale, 1300 partecipanti.  Nella mattina di venerdì, conclusi i convenevoli alla presenza del Rettore di Roma Tre Luca Pietromanchi, l'assessore regionale allo sviluppo economico Gian Paolo Manzella, il Prof. Paolo Atzeni e il Direttore Generale di Innova Camera Massimiliano Colella, si parte subito con i primi incontri della giornata.  "I dati che lasciamo sul web parlano della nostra vita e delle nostre emozioni". Esordisce così, toccando un argomento molto caldo negli ultimi mesi, Felicia Pelagalli, fondatrice di Culture, società di ricerca e comunicazione. Nel suo speech ci racconta di OpenMap, un sistema di analisi semantica per esplorare il contenuto emozionale dei tweet. Nello specifico, l'obiettivo della ricerca, per cui sono stati raccolti oltre 100 mila tweet nel periodo tra il 13 dicembre 2017 e il 4 gennaio 2018, è quello di comprendere la percezione della rete riguardo l'Unione Europea attraverso le associazioni fra parole, che a seconda del contesto possono raccontarci la nostra relazione con il mondo. Ma l'analisi svolta con OpenMap non si basa su una precedente classificazione dei termini in negativi, posiviti o neutri. "Tutto dipende da come sono in relazione tra loro" ci spiega Felicia Pelagalli. A seconda dei rapporti fra le parole nei tweet che hanno come concetto chiave l'Europa, si possono individuare dei cluster, dei raggruppamenti più o meno grandi di tweet che esprimono una certa percezione dell'Europa. C'è quello che ha come tema principale "Uscire dall'Euro" oppure "Povera Italia", ma anche altri che riguardano desideri sul calcio in cui troviamo parole come "vincere" o "campioni". L'analisi non considera quindi solo il contenuto, ma anche la dimensione affettiva che i messaggi esprimono. Può quindi raccontare molto anche dal punto di vista politico. Per esempio, qualche indizio su come sarebbero andate le elezioni del 4 marzo su Twitter c'era già. "Prima delle elezioni non c'era nessun raggruppamento di tweet che facesse pensare a un'idea diffusa di Europa unita" afferma Felicia Pelagalli, che conclude auspicando una migliore regolamentazione dell'utilizzo dei dati. Forse è proprio da lì che l'Europa dovrebbe ripartire. Sempre in mattinata si è svolto un approfondimento del Prof. Hugues Bersini sulle potenzialità dell'intelligenza artificiale, ormai parte della nostra quotidianità. Dagli algoritmi di Netflix, che ci consigliano cosa vedere, fino alle mappe di Google, che ci dicono dove andare, siamo circondati dalle miriade di possibili applicazioni dell'intelligenza artificiale. Ma non tutte le AI sono uguali. "Ne esistono due tipi: quella cosciente e quella incosciente - ci spiega il Professore dell'Università Libera di Bruxelles - la prima può aiutarci nel problem solving e nella logica, mentre la seconda è quella utilizzata per gestire i big data e nel machine learning". La sfida per il futuro è quella di sfruttare le potenzialità di entrambe e applicarle per migliorare diversi aspetti della quotidianità, come la gestione del trasporto pubblico. Soprattutto riguardo Roma, non sarebbe una cattiva idea approfondire la questione.  

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