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Sponsor in fuga dal Grande Fratello: concorrenti senza acqua, trucchi e letti. Reality a rischio?

Giada Oricchio
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Eliminazioni a catena al Grande Fratello 15 condotto da Barbara d'Urso ogni martedì su Canale 5. Non sono gli inquilini della Casa di Cinecittà a uscire dalla porta rossa, ma gli sponsor. Una fuga di massa sfuggita agli inquilini. E gli ascolti sono una “vittoria di Pirro”. I brand hanno rotto gli indugi scoprendo con dieci giorni di ritardo che bullismo, violenza, omofobia, ignoranza e volgarità non sono una buona pubblicità. Scappano come una mandria di buoi davanti a un cancello aperto. In principio fu il marchio BellaOGGI che ha ritirato i prodotti per il make up facendo scomparire tutti i beautycase e innescando un effetto domino: si sono dissociati Salumi Beretta e ARAN Cucine che non li hanno ancora lasciati senza insaccati e senza frigo. Diverso il discorso per Acqua Santa Croce: ha ritirato tutte le bottiglie costringendoli a bere dalle brocche. I concorrenti più beceri di tutta la storia dei reality sono rimasti pure senza shampoo e balsamo perché Screen HairCaire ha detto basta. Sul fronte abbigliamento, F**K ha ritirato le magliette e Nintendo ha levato il giochino senza il quale faticheranno a sfangare la giornata. Inoltre si sono dissociati Steel Pan, Consilia, Delta Salotti e Givova. Il prossimo dovrebbe essere Caffè Borbone a giudicare di meme che gli dedicano. Le defezioni, a scoppio ritardato, sono maturate sulla scorta delle crescenti proteste sui social dopo l'uscita di Aida Nizar punita con la nomination per aver detto “Torna in Senegal” allo squalificato Baye Dame e messa alla stessa stregua del suo carnefice, Luigi Favoloso da CasaPound e dai call center. Sono stati i guardiani della tv, il GF del GF, a far capire ai brand che era meglio prendere le distanze ed evitare un grave danno d'immagine (sperando in un effetto “compro perché ti sei dissociato”). Tuttavia c'è da dire che quando hanno deciso di associare il proprio logo al reality erano tutti molto consapevoli di non sponsorizzare programmi di divulgazione scientifica. E pensare che gli arguti gieffini, compreso l'intelligentissimo Favoloso (secondo i concorrenti) non hanno ancora capito che gli stanno smantellando casa per il loro inqualificabile comportamento. Altro che autografi e selfie quando usciranno. Quando zapperanno la collinetta di Cinecittà forse saranno assaliti dal dubbio. Ed è divertente notare come il Grande Fratello si stia trasformando nell'Isola dei (non) Famosi: un po' la legge del contrappasso per Barbara d'Urso che tanto ha fatto le pulci al reality di Alessia Marcuzzi. Surreale ma reale. Come se non bastasse, la regia del Gf15 ha mandato in onda per ben due volte in meno di 24 ore le immagini della telecamera a circuito chiuso del bagno: la prima volta c'era Alessia Prete, la seconda nessuno. Si potrebbe fare facile ironia, ma non c'è più niente da ridere. Se è vero che la televisione commerciale non è obbligata a dare messaggi positivi (sebbene sia auspicabile), è altrettanto vero che non è neppure costretta a dare messaggi negativi o a fare un cast di “cannibali di fama” convinti che per aver successo basti rinchiudersi in una casa 24 ore e far finta di innamorarsi, fare la bella figheira di turno, fare il bullo, seguire pedissequamente il branco per evitare una nomination. Quando consapevolmente selezioni e paghi un cast del genere, quando dedici di non usare il pugno di ferro in caso di violenza sulle donne e bullismo perdendo di credibilità (hai voglia poi di dire “con il cuore”), sai esattamente quali sono le conseguenze. Il risultato non potrà mai essere Quark, ma sarà sempre il Gf15. Da un reality e da chi lo conduce non ci si deve e non ci si può aspettare niente di diverso dal trash. In poche parole: se vuoi andare al mare, non prendi certo la strada per la montagna. Il problema nasce quando si consente che il trash si trasformi in violenze fisiche e psicologiche. Venerdì, a Pomeriggio 5, Barbara d'Urso non ha fatto il minimo cenno a questo showdown degli sponsor, ma ha continuato a rallegrarsi dei dati Auditel con l'incognita di quello che accadrà martedì durante la quinta puntata. Eppure pare che a Cologno Monzese si sia svolta una riunione ad alta tensione tra la conduttrice e il direttore di rete Giancarlo Scheri. In conferenza stampa, la d'Urso sottolineò: “gli ascolti sono importanti perché portano pubblicità e quindi introiti alla mia azienda”. Con l'autoeliminazione degli sponsor, quegli ascolti sono una vittoria di Pirro: come la mettiamo con le prossime quattro puntate? Sempre ammesso che restino quattro.

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