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Conte sente Macron al telefono. Confermato il vertice di Parigi

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Carlo Antini
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Si farà il bilaterale tra Francia e Italia, che Roma aveva minacciato di annullare perché il presidente francese Emmanuel Macron aveva parlato di «cinismo» e «irresponsabilità» nella nuova politica migratoria dell'esecutivo M5S-Lega. A rasserenare il clima è stata una conversazione telefonica tra lo stesso Macron e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, definita «cordiale» da ambo le parti. Macron, ha raccontato il premier Conte, «ha precisato di non aver mai rivolto quelle espressioni ingiuriose verso l' Italia e il popolo italiano». Quindi, «dopo questa precisazione iniziale, la telefonata si è sviluppata con toni molto cordiali e abbiamo continuato a lavorare e a prospettare ipotesi di cooperazione», ha detto il premier. Lo stesso Macron, parlando all'emittente BfmTv, ha affermato che ora «è il tempo della distensione», sottolineando poi: «Dall'inizio del mio mandato ho la volontà di collaborare con l'Italia». Palazzo Chigi ha spiegato in una nota che durante il colloquio telefonico i due leader «hanno potuto discutere la situazione della nave Aquarius e avere uno scambio di vedute», ma non ha dato ulteriori dettagli. Ad ogni modo il vicepremier Matteo Salvini, che più di tutti nell'esecutivo voleva le scuse di Macron, ha dato la sua benedizione. Forse il francese non ha detto di essere 'désolé' ma «quello che conta è la sostanza, non la forma», ha sottolineato il leader leghista. L'incontro avrà la forma di un pranzo di lavoro, che si terrà venerdì alle 13.30 all'Eliseo. Seguirà una conferenza stampa congiunta alle 14.45. «Parleremo di tutto, perché gli argomenti all'ordine del giorno e, vista l'agenda del Consiglio europeo di fine mese, i temi sono sicuramente l'immigrazione, la modifica del regolamento di Dublino, e l'unione bancaria e monetaria», ha detto Conte. Della necessità di buone relazioni tra Roma e Parigi ha parlato anche il capo della Farnesina, Enzo Moavero Milanesi. «Se l'Europa può naufragare sulla questione migranti? - ha detto il ministro, sollecitato dai giornalisti -. Naufragare ci auguriamo di no, però la questione va affrontata. Non possiamo avere un'Europa latitante perché si tratta di una questione europea». Lo stesso Milanesi, reagendo a caldo per le parole di Macron, aveva convocato la numero due dell'ambasciata francese a Roma, Claire Anne Raulin, sottolineando di comprendere che «uno Stato amico e alleato possa dissentire dalle posizioni di un altro Stato», ma «tale dissenso dovrebbe essere espresso in forme e modi coerenti con tale rapporto di amicizia».

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