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Dati di 50 milioni di utenti usati a scopo elettorale, il caso Cambridge Analytica affonda Facebook

Davide Di Santo
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Lo scandalo Cambridge Analytica fa crollare le azioni di Facebook a Wall Street. A pochi minuti dall'avvio delle contrattazioni il titolo cede il 5% a 176 dollari all'indomani delle rivelazioni sulla società che, con un quiz sul social network di Zuckerberg, avrebbe profilato 50 milioni di utenti. Coinvolti 50 milioni di profili A svelare lo scandalo una clamorosa inchiesta del New York Times e del Guardian. La Cambridge Analytica, la società di analisi data di proprietà di Robert Mercer di cui era ceo Steve Bannon, impiegata per la campagna di Donald Trump e per la vittoria della Brexit, aveva raccolto informazioni personali relative a 50 milioni di profili FB di elettori americani, raccolte senza autorizzazione all'inizio del 2014, per progettare un programma software per individuare "i demoni segreti" degli utenti da raggiungere con messaggi personalizzati per influenzare le loro scelte. La stampa inglese cita Christopher Wylie, che aveva lavorato per la società che ora collabora con gli inquirenti americani e britannici, insieme a un accademico di Cambridge, per ottenere i dati, uno sforzo per cui era stato investito un milione di dollari. Entro la fine del 2015, Facebook aveva scoperto che erano state raccolte informazioni su scala senza precedenti ma non aveva diffuso alcun avvertimento agli utenti. Dal test sulla personalità alle informazioni sensibili Per raccogliere i dati, la società aveva usato l'app "thisisyourdigitallife" messa a punto da Aleksandr Kogan, dell'Università di Cambridge e a capo della società Global Science Research (GSR), in collaborazione con Cambridge analytica. Centinaia di migliaia di utenti erano stati pagati per fare un test della personalità accettando di fornire i loro dati personali per uso accademico. Ma l'app raccoglieva anche informazioni sugli amici di questi utenti. Zuckerberg chiamato a testimoniare Lo scandalo punta dritto al fondatore e amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg. La senatrice democratica del Minnesota Amy Klobuchar sabato sera ha chiesto che Zuckerberg venga ascoltato dalla Commissione Giustizia del Senato affinché spieghi da quando la società sapeva degli abusi che Cambridge Analytica avrebbe commesso mentre era il motore della vittoriosa campagna elettorale di Donald Trump nel 2016 (venerdì Facebook ha cacciato dalla piattaforma Cambridge Analytica e i due scienziati responsabili della raccolta dei dati). Ma anche nel Regno Unito vogliono ascoltare Zuckerberg visto il presunto coinvolgimento di Cambridge Analityca e di una società canadese in qualche modo collegata, nel referendum che ha portato alla Brexit. Il conservatore Damian Collins, che sta conducendo una indagine parlamentare sulle presunte influenze sul voto del giugno 2016, ora dice che le testimonianze rese dai dirigenti di Facebook e Cambridge Analytica non sono più sufficienti alla luce delle nuove cose emerse, e che quindi scriverà a Zuckerberg chiedendogli di presentarsi davanti alla commissione d'inchiesta. Nuove rivelazioni in vista Intanto l'inchiesta giornalistica promette altri colpi di scena perchè alle rivelazioni fatte dall'ex dipendente Christopher Wylie al New York Times e al Guardian, si aggiunge il documentario che i giornalisti di Channel 4 hanno girato nelle scorse settimane negli uffici di Cambridge Analytica fingendosi potenziali clienti. Nel documentario i giornalisti avrebbero incontrato anche l'amministratore delegato di CA, Alexander Nix, che avrebbe svelato le tecniche di microtargeting usate nelle campagne elettorali a partire dalla profilazione dei dati Facebook degli elettori. Secondo il Financial Times, Nix in queste ore sta provando a bloccare la messa in onda del documentario.  

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