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Dopo la Corea ora Trump minaccia il Venezuela: non escludo azione militare

Katia Perrini
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Dopo la Corea del Nord, Donald Trump ora minaccia anche il Venezuela. Il presidente degli Stati Uniti ha detto che non esclude una "opzione militare" in relazione alla crisi in Venezuela, un paese che, a suo parere, è impantanato in un "pasticcio molto pericoloso". Il presidente Trump ha parlato dopo l'incontro con il Segretario di Stato, Rex Tillerson, il consigliere per la sicurezza nazionale, H. R. McMaster, e l'ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, Nikki Haley. Il presidente degli Stati Uniti, Donald trump, ha rifiutato un colloquio telefonico con il suo omologo venezuelano, Nicolás Maduro, fino a quando non sarà "ripristinata la democrazia nel Paese". Lo afferma la Casa Bianca in un comunicato. "Trump - aggiunge la Casa Bianca - ha chiesto a Maduro il rispetto della Costituzione, elezioni libere ed eque, la liberazione dei prigionieri politici e la cessazione delle violazioni dei diritti umani. Al contrario, Maduro ha scelto la via della dittatura". Intanto il ministro della Difesa venezuelano Vladimir Padrino, in un'intervista alla tv di Stato, ha detto che quello evocato da Trump "è un atto di follia, è un atto di estremismo supremo" e ha sostenuto che "c'è un'élite estremista che governa gli Stati Uniti". "Come soldato - aggiunge - sono sicuro che saremo tutti in prima linea a difendere gli interessi e la sovranità di questo caro Venezuela". Secondo il ministro delle comunicazioni Ernesto Villegas si tratta "di una minaccia senza precedenti alla sovranità nazionale". Il Pentagono ha fatto sapere di non avere ricevuto alcuna indicazione relativa a operazioni militari in Venezuela dopo le parole di Trump. "Non abbiamo avuto ordini", ha assicurato il portavoce Eric Pahon. Il senatore del Nebraska Ben Sasse, membro della commissione Servizi armati del Senato, ha criticato la posizione del presidente. "Il Congresso ovviamente non autorizza la guerra in Venezuela", ha dichiarato. "Nicolas Maduro è un essere umano orribile, ma il Congresso non ha votato per versare il sangue dei nostri cittadini in base a chi l'esecutivo decide di aggredire oggi".

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