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Trump a Parigi da Macron: si apre spiraglio sul clima

Da sinistra Macron e Trump

Silvia Sfregola
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Un incontro all'insegna dell'amicizia e dei punti in comune, in un clima disteso in attesa della grande parata per la festività del 14 luglio. La giornata parigina dei due presidenti francese, Emmanuel Macron, e americano, Donald Trump (invitato in occasione del centenario dell'intervento americano nella Prima guerra mondiale), li ha portati a incontrarsi all'Hotel des Invalides, dove si sono scambiati una calorosa stretta di mano, sorrisi e pacche sulle spalle. Un giro nell'antico complesso settecentesco, poi una riunione in cui discutere molti temi, prima della cena con le rispettive consorti Brigitte e Melania al ristorante nella Torre Eiffel, simbolo della potenza e storia francese. L'incontro è per Macron l'occasione per rafforzarsi agli occhi del mondo, e per Trump di spezzare l'isolamento che lo circonda oltreoceano. Nella conferenza stampa dopo i colloqui, i due presidenti hanno riassunto temi affrontati e conclusioni raggiunte: convergenza sulla lotta al terrorismo, sul contrasto al dumping, su iniziative contro la destabilizzazione della Libia. Il tutto nel nome della relazione tra i due Paesi, che Trump ha definito "amicizia" e "legami sempre molto forti", "oggi più che mai". Ma senza escludere la già nota divergenza sulla lotta al riscaldamento globale. Su questo punto, delicato e decisivo nel già citato isolamento di Trump, Macron ha detto di "rispettare" la scelta dell'americano di ritirare gli Usa dall'accordo di Parigi, ma ha ribadito di "voler portare avanti l'accordo" e "rispettarlo". Anche se ci sono "divergenze", ha aggiunto poi, bisogna "continuare a discutere". E Trump, quando è stata la sua volta: "Qualcosa potrebbe accadere sugli accordi di Parigi, ma ne parleremo man mano che andremo avanti. Se dovesse accadere sarebbe stupendo, altrimenti andrebbe bene lo stesso". Su altri temi, invece, piena convergenza. Sul terrorismo, Macron ha parlato di "azioni congiunte" e di lotta anche alla propaganda, "rafforzando la collaborazione". Trump gli ha fatto eco: "Vogliamo essere uniti contro i nemici dell'umanità e rompere i loro legami con le fonti di finanziamento e con le loro reti", "vogliamo sconfiggere il terrorismo e stiamo facendo progressi". Sulla Libia, in particolare, il francese ha parlato di "iniziative diplomatiche forti" e detto che con l'americano c'è "visione comune" per "contrastare ogni forma di destabilizzazione". Accenno anche alle politiche commerciali, con la volontà comune, nelle parole di Macron, di "un commercio equo e libero", "lottando contro il dumping". Una domanda sul "Russiagate" è stata fatta in conferenza stampa a Trump, da una giornalista che gli ha chiesto un commento sull'incontro del figlio Donald Trump Jr con un'avvocata russa, dopo che gli era stato promesso materiale compromettente sull'allora candidata rivale alla presidenza Hillary Clinton. "Mio figlio è un giovane fantastico", "ha incontrato un'avvocata russa, è stato un incontro breve, veloce" e "dopo questo incontro non è accaduto nulla", ha detto Trump. E ha giustificato il figlio e puntato (come suo solito) il dito contro i media: "La maggior parte delle persone ci sarebbe andata", "la stampa ha fatto un polverone".

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