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Strage Manchester, altri arrestiTensione Gb-Usa per la fuga di notizie

Silvia Sfregola
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L'attentatore suicida di Manchester non ha agito da solo, ma faceva parte di una rete. Ne è convinta la polizia di Manchester che tra ieri e oggi ha effettuato nuovi arresti portando a otto le persone fermate solo nel Regno Unito nell'ambito delle indagini per l'attacco in cui sono morte 22 persone. Intanto sale la tensione fra Gran Bretagna e Usa: dopo la fuga di notizie la polizia, in totale autonomia dal governo - secondo quanto riporta il Guardian - ha deciso di sospendere la condivisione di informazioni con gli Stati Uniti. Ieri il governo della premier, Theresa May, ha elevato il livello di allerta al massimo, un livello critico che era stato attivato solo nell'agosto del 2006 e nel giugno del 2007, e che presuppone la possibilità di un attacco imminente. Le autorità britanniche nel frattempo hanno rese pubbliche le identità di 14 delle 22 vittime, tra cui molti minori, nonostante tutti i corpi siano stati identificati. Tra i 64 feriti ricoverati, 12 sono minori di 16 anni, e 20 restano in gravi condizioni. Mentre viene confermato che Salman Abedi era stato in Germania quattro giorni prima dell'attacco nell'arena di Manchester, la polizia britannica lavora sull'ipotesi più acclarata che il giovane studente di 23 anni nato nel Regno Unito e che da pochi giorni era rientrato dalla Libia, non abbia agito come un lupo solitario ma che altre persone lo abbiano aiutato a costruire l'ordigno esploso al termine del concerto della cantante americana Ariana Grande. Abedi era già inserito nei radar dei servizi di sicurezza e, come confermato dalle autorità francesi, probabilmente si era radicalizzato in Siria e aveva legami con lo Stato islamico, che ieri ha rivendicato l'attentato. Gli 007 britannici ora, in collaborazione con l'intelligence americana, sta cercando di determinare se il 23enne abbia incontrato in Libia membri dell'Isis o di al Qaeda nel Maghreb. Uno dei fratelli, Ismail di 23 anni, è stato arrestato martedì mattina in un sobborgo a sud di manchester, poche ore dopo l'esplosione mentre nella serata di ieri (ma si è saputo solo oggi) a Tripoli sono stati arrestati il fratello più piccolo, Hashem, e il padre, Ramadan. "Abbiamo prove che Hashem Abedi fosse legato a Daesh (acronimo arabo per Stato islamico, ndr) insieme al fratello. Lo stiamo seguendo da più di un mese e mezzo", ha spiegato il portavoce delle forze anti-terrorismo locali, note come Rada, Ahmed Bin Salem, spiegando che il ventenne "era in contatto con suo fratello e sapeva dell'attacco" a manchester. Anzi, Hashem avrebbe addirittura confessato di aver aderito all'Isis con suo fratello Salman. A sud di Manchester, ieri, sono stati arrestati altri tre uomini. Un altro è stato fermato in un blitz a Wigan, mentre aveva in mano un pacco sospetto. In serata, in manette è finita una donna di Blackley. Le forze di sicurezza sono convinte che Salman sia stato l'ultimo anello di un 'network' in cui lui era responsabile di far esplodere la bomba che altri avevano fabbricato. Il New York Times ha pubblicato una serie di immagini raccolte sul luogo dell'esplosione che mostrano come l'attentatore abbia utilizzato un ordigno 'sofisticato', rudimentale ma potente con esplosivo trasportato presumibilmente "in un contenitore di metallo, nascosto o in una maglietta nera oppure in uno zainetto blu di marca Karrimor e probabilmente attivato tramite un piccolo detonatore tenuto nella mano sinistra". In questo senso la ministra dell'Interno, Amber Rudd, ha evidenziato il carattere sofisticato e organizzato dell'attacco al contrario di quello effettuato il 22 marzo da Khalid Masood sul ponte di Westminster a Londra. Davanti alla minaccia che avvenga un nuovo attentato, i soldati delle Forze armate hanno iniziato a sorvegliare i luoghi simbolo come Buckingham Palace, il Parlamento britannico e la zona davanti al numero 10 di Downing Street, residenza ufficiale della premier. May ha ordinato il dispiegamento immediato di 984 militare, nonostante 3.800 uomini siano pronti a collaborare con la polizia nelle operazioni di sicurezza. Michael Fallon, ministro della Difesa, ha spiegato che per il momento i soldati manterranno posizioni di vigilanza statiche ma potranno iniziare a pattugliare le strade, i mezzi di trasporto e altri luoghi su richiesta della polizia.

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