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Macron all'Eliseo: "Difenderò la Francia". Le Pen incassa 11 milioni di voti e pensa già al voto di giugno

Davide Di Santo
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Emmanuel Macron ha raccolto il 66,9% dei voti espressi domenica, Marine Le Pen il 33,94: questo il risultato pressoché definitivo delle elezioni presidenziali francesi. Le Pen ha ammesso la sconfitta, ma ha rivendicato un "risultato storico e di massa" con cui "i francesi hanno scelto un'alleanza di patrioti come prima forza all'opposizione", guardando alle imminenti legislative, e ha invitato tutti "i patrioti" a unirsi. Undici milioni di voti conquistati lontano da Parigi dove il 90% ha votato per Macron. "Il Front National ora deve rinnovarsi", affrontare "una trasformazione per creare una nuova forza politica che sia all'altezza delle necessità del Paese", ha detto. Ora Marine è pronta a dare battaglia in vista delle prossime elezioni legislative di giugno. Cambiando il Fronte nazionale, se necessario anche nel nome, che ha incassato comunque un risultato storico alle presidenziali: quasi 11 milioni di voti che ne fanno - ha sottolineato la stessa Le Pen - "il primo partito d'opposizione". Mon allocution de ce soir, à l'issue du second tour de l'élection présidentielle :#Présidentielle2017 pic.twitter.com/8IzVXOTzSe— Marine Le Pen (@MLP_officiel) 7 maggio 2017 Il Front National, solo contro tutti, si è fermato sotto quota 34%. Di qui l'esigenza di una trasformazione profonda del movimento annunciata nel discorso tenuto nel suo quartier generale nel Bois de Vincennes, a est della capitale. E il vice presidente, Florian Philippot, ha dichiarato poco dopo che il partito cambierà nome. Un annuncio che non è piaciuto a Jean-Marie Le Pen, padre della candidata sconfitta, fondatore del partito e da esso espulso nel 2015, il quale ha contestato che ciò possa accadere. Scontri da Nantes a Parigi La polizia francese ha utilizzato gas lacrimogeni contro alcuni manifestanti nel distretto Menilmontant, a est di Parigi. Dove ieri sera appena giunti i primi risultati delle presidenziali si erano radunate alcune centinaia di attivisti anticapitalisti per protestare per l'elezione di Emmanuel Macron all'Eliseo. La polizia in tenuta antisommossa ha operato per tutta la notte per contrastare la prima protesta del quinquennato. Le forze dell'ordine francesi hanno disperso con gas lacrimogeni una manifestazione a Nantes. Secondo Le Monde, la prefettura ha contato circa 450 dimostranti che scandivano lo slogan "Macron dimissioni". Il più giovane presidente francese E così Macron sarà il nuovo presidente francese, mentre dalle urne esce sconfitta l'ultradestra di Marine Le Pen. Ma se questo ballottaggio segna l'ingresso all'Eliseo del più giovane capo dello Stato della storia moderna della Francia (Macron ha 39 anni), segna anche il record di schede bianche e nulle, nonché quello di astensione: il tasso d'astensione è al 24,5% e le schede nulle o bianche sono il 9%. Peuple de France, nous ne céderons rien à la peur. Nous ne céderons rien à la division. Nous ne céderons rien au mensonge. pic.twitter.com/l9BDqyUm8u— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) 7 maggio 2017 Più Europa Nel suo discorso subito dopo la vittoria, Macron ha promesso che "difenderà la Francia, i suoi interessi vitali e la sua immagine", e "difenderà l'Europa, perché è la nostra civilizzazione a essere in gioco, il nostro modo di essere liberi". A proposito dell'Ue, ha anche promesso "di rafforzare il legame tra l'Europa e i suoi cittadini". Citando la "grande responsabilità" che affronta nei prossimi anni, ha ringraziato il presidente uscente François Hollande (di cui è stato ministro dell'Economia), il quale ha poi commentato, prima di chiamarlo al telefono: "L'ampia vittoria di Macron conferma che una gran maggioranza dei nostri concittadini ha voluto unirsi attorto ai valori della Repubblica e chiarire il suo impegno sia con l'Unione europea sia l'apertura della Francia verso il mondo". Macron ha promesso di ascoltare tutti i francesi, dicendo di capire "la collera, i dubbi, l'ansia che alcuni hanno espresso" votando Le Pen. E quando più tardi ha parlato ai sostenitori nella spianata del Louvre, dove è entrato sulle note dell'Inno alla gioia, ha aggiunto: "Farò tutto il possibile nei prossimi 5 anni perché non ci sia più alcuna ragione per votare l'estremismo". Ha inoltre fatto appello ai propri sostenitori perché la mobilitazione prosegua in vista delle legislative di giugno, invocando la "costruzione di una vera maggioranza, forte, di cambiamento". Bruxelles tira un sospiro di sollievo La sua vittoria è stata salutata con un sospiro di sollievo da molti leader europei, che temevano la vittoria dell'estrema destra. Il primo a commentare è stato il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, twittando: "Felice che i francesi abbiano scelto un futuro europeo. Insieme per un'Europa più forte e più giusta". Gli ha fatto eco il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk: "Congratulazioni al popolo francese per aver scelto la Libertà, l'Uguaglianza e la Fraternità e per aver detto no alla tirannia delle fake news". Dall'Italia, il premier Paolo Gentiloni ha parlato di "una speranza che si aggira per l'Europa", mentre Steffen Seibert, portavoce della cancelliera Angela Merkel, di "una vittoria per un'Europa forte e unita e per l'amicizia franco-tedesca". E proprio in nome di questo 'asse', l'entourage di Macron in serata ha fatto sapere del primo suo contatto con un leader europeo: c'è stata una telefonata tra Macron e Merkel, in cui il neoeletto ha confermato che presto andrà in visita a Berlino. La sinistra si lecca le ferite Con uno sguardo alle legislative è stato pronunciato anche il commento del candidato della sinistra radicale al primo turno, Jean-Luc Mélenchon, molto criticato per non essersi unito all'appello trasversale del mondo politico al voto pro-Macron in funzione anti-estrema destra. "Chiedo ai 7 milioni di persone che si sono uniti attorno al programma con cui ero candidato di mobilitarsi e restare uniti" in vista del voto di giugno, ha detto, perché "la nostra resistenza può vincere la battaglia". Il programma di Macron "è noto, è la guerra contro le conquiste sociali e l'irresponsabilità ambientale", ha aggiunto.

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