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Terrore a Parigi a due giorni dal voto. L'Isis rivendica, caccia al secondo attentatore

Davide Di Santo
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L'attentatore che ieri sera a Parigi ha ucciso un agente e ne ha feriti altri due aveva 39 anni ed era conosciuto dall'intelligence francese per la sua "radicalizzazione". Secondo l'emittente BFMTV, era stato precedentemente condannato a 15 anni di carcere per aver sparato a due agenti di polizia nel 2001. Inoltre, aveva riferito di aver vissuto nelle periferie della capitale francese.  Si tratta di Karim Cheurfi, nella cui abitazione sono scattate le perquisizioni della polizia. Tre membri della sua famiglia sono stati fermati.  La ricostruzione. Karim Cheurfi, forse appoggiato da un complice, è sceso da un'auto (un'Audi A 4 nella quale sono state trovate armi da fuoco e da taglio)  sugli Champs-Elysees e ha fatto fuoco con un kalashnikov su alcuni poliziotti uccidendone uno e ferendone altri due. Poi si è dato alla fuga, ma è stato ucciso dopo pochi metri. Prima di mezzanotte, la rivendicazione dell'Isis che indica come attentatore qualcuno denominato Abu Yusuf al Beljiki, ovvero "il belga". A Parigi, il killer - lo conferma il procuratore Francois Molins - è stato identificato e la sua abitazione in una banlieue di Parigi già perquisita. Era schedato dalla polizia, radicalizzato, con pesanti precedenti: 15 anni fa era stato condannato per tentato omicidio di un agente, quindi per aver assalito una guardia in carcere. Era nato nella periferia di Parigi. Secondo i media francesi è a suo nome il libretto di circolazione trovato nell'Audi da cui è sceso l'assalitore degli Champs-Elysées. L'analisi delle impronte digitali è attualmente in corso per determinare se si tratta del killer o di un secondo attentatore. Il secondo uomo. Per "Site" a sparare sarebbe stata una sola persona ma c'è l'ipotesi di un secondo terrorista in fuga. La polizia belga aveva emesso un avviso di ricerca per un secondo sospetto implicato nell'attentato. Sarebbe arrivato nella capitale francese in treno dal Belgio ma l'uomo segnalato alla Francia dai servizi belgi si è presentato questa mattina in un commissariato di polizia ad Anversa. Lo riferisce il portavoce del ministero dell'Interno francese, Pierre Henry Brandet. L'uomo, Youssouf E. O., avrebbe precedenti penali ma non sarebbe coinvolto nell'attentato né si tratterebbe di un islamico radicalizzato. Sangue sul voto. Un atto di terrorismo, l'ennesimo in Francia, che piomba su Parigi a due giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali.  Il panico si è propagato in pochi istanti, l'intera area è stata blindata dai furgoni di polizia, dalla Concorde fino all'Etoile. Tutte le fermate del metrò sono state sbarrate, gli abitanti sono stati invitati a non avvicinarsi al quartiere. Al momento degli spari gli 11 candidati alle presidenziali di domenica erano impegnati da un'ora nell'ultimo dibattito in diretta tv su France 2. Per 40 minuti, i candidati si sono succeduti nello studio ma di attentato a Parigi non si è mai parlato. Emmanuel Macron è stato il primo ad esprimere il cordoglio e il dolore per il poliziotto ucciso, Marine Le Pen è indicata da molti come la candidata che più potrebbe trarre vantaggio dall'attentato. All'Eliseo, il primo ministro Bernard Cazeneuve ha raggiunto pochi minuti dopo i fatti il presidente Francois Hollande, che in serata ha confermato come la pista terroristica sia quella che stanno seguendo le autorità.  Le Pen e Fillon hanno annullato gli ultimi comizi previsti per domani, confermati invece da Macron, Melenchon e Hamon.

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