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Schiaffo alla comunità gay, Trump cancella i diritti agli studenti transgender

Eliminate linee guida anti-discriminazione che consentivano nelle scuole pubbliche di usare bagni e spogliatoi in base alla propria identità di genere e non in base al sesso di nascita

Silvia Sfregola
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Primo colpo di Donald Trump ai diritti della comunità gay. Il presidente degli Stati Uniti ha infatti revocato una norma siglata Barack Obama che permetteva agli studenti transgender di utilizzare i bagni e gli spogliatoi che preferivano in base all'identità di genere con cui meglio si identificavano. Aspre le critiche dei deputati democratici e delle organizzazioni per i diritti civili, come Human Rights Campaign, associazione che promosse la legalizzazione del matrimonio gay e che definisce "vergognosa" la decisione di Trump. Il dipartimento di Giustizia e quello dell'Educazione hanno inviato una lettera alle scuola pubbliche del Paese per notificare la decisione del governo, secondo cui la norma varata da Obama creava confusione a livello locale. Nella lettera si legge che "si deve tenere conto del ruolo degli Stati e dei distretti scolastici nella definizione della politica educativa". In questo senso il procuratore generale Jeff Sessions, tra i più duri conservatori del governo, sostiene in una nota che l'accesso degli studenti transgender ai bagni e agli spogliatoi migliori in base all'identità di genere è un tema su cui devono decidere i distretti scolastici e i governi locali, non il governo federale. In questo modo, il governo Trump si è messo al fianco degli Stati governati da repubblicani secondo cui Obama aveva oltrepassato il suo potere varando una norma che, benché non avesse la forza di legge, minacciava di bloccare i fondi federali alle scuole che non l'avessero rispettata. Ora le entità locali avranno la possibilità di proclamare la propria legge in merito e determinare se gli studenti transgender possano o meno utilizzare il bagno preferito in base al genere con cui si identificano. Nella lettera inviata alle scuole i dipartimenti spiegano che il sistema educativo deve garantire a tutti, anche a coloro che appartengono alla comunita Lgbt di "imparare e crescere in un ambiente sicuro". La decisione di Trump non riguarda quella parte della norma varata da Obama in cui si chiedeva alle scuole di agire per prevenire il bullismo. Poco dopo l'annuncio, vari democratici al Congresso, come la leader della minoranza alla Camera Nancy Pelosi e il senatore Dick Durbin, hanno criticato la norma sostenendo che la decisione di Trump non farà altro che aumentare la discriminazione nelle scuole. "Ritirare la storica norma del governo Obama per proteggere gli studenti transgender è un duro colpo ai giovani già vulnerabili di per sé", commenta Pelosi. Human Rights Campaign parla di "crudele attacco" che mostra il disprezzo del nuovo presidente per la comunità Lgbt. Nel corso della campagna elettorale, Trump si era smarcato dall'ala più conservatrice del suo partito e aveva dimostrato simpatia nei confronti dell'organizzazione, opponendosi a una legge del North Carolina che, tra le altre cose, obbligava l'utilizzo dei bagni pubblici in base al sesso di nascita di ciascuno. Nella pratica, in realtà, la decisione del governo non avrà un grave impatto, perché la misura varata da Obama era stata bloccata lo scorso agosto dal giudice federale del Texas Reed O'Connor su richiesta di 13 Stati. Tuttavia, inciderà sulle dispute ancora da risolvere, tra cui un caso che sarebbe stato valutato dalla Corte suprema a marzo. In particolare, il governo ha comunicato alla Corte suprema di aver ritirato il proprio appoggio a Gavin Grimm, ragazzo transgender della Virginia che aveva denunciato il dipartimento dell'Educazione perché la sua scuola l'ha obbligato a utilizzare i bagni coincidendi con il suo sesso biologico.

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