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Tetto agli immigrati e fuori dall'Unione. Ecco l'hard Brexit della May

Niente accordi a metà, linea dura della premier della Gran Bretagna: "Se ci punirete abbasseremo imposte e attireremo investimenti"

Davide Di Santo
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Chi pensava a una Brexit "leggera" dovrà ricredersi. "I cittadini britannici hanno votato per il cambiamento, per forgiare un futuro migliore per il nostro Paese. Hanno votato per uscire dall'Unione europea ed abbracciare il mondo", spiega la premier britannica Theresa May nell'incipit del suo atteso discorso nel quale illustrerà i suoi piani per l'uscita dall'Unione europea. Una hard Brexit con la Gran Bretagna fuori dall'Ue ma anche fuori dal mercato comune. "Non cerchiamo di restare membri del mercato unico" perché "i nostri piani non lo consentono", ha detto la premier in una conferenza stampa. Quello che si cercherà di ottenere è "un maggiore accesso" ad esso e per questo "vogliamo un accordo doganale" con i Paesi che formano l'Ue.  La "hard Brexit" della May potrebbe prevedere misure più drastiche sull'immigrazione. Per il momento, la prima ministra britannica, nel suo discorso sulla Brexit, fa sapere di voler garantire i diritti dei comunitari che vivono nel Regno Unito e dei britannici che risiedono nel continente europeo "il prima possibile". Quindi ha sottolineato che Londra controllerà il numero di migranti che entreranno nel Paese una volta che l'uscita del Regno Unito dall'Ue sarà effettiva. La premier ha anche avvertito l'Unione: "Alcune voci parlano di un accordo punitivo, che punisca il Regno Unito e scoraggi altri Paesi a prendere la stessa strada. Questo sarebbe un atto di autolesionismo disastroso per i Paesi dell'Europa e non sarebbe l'azione di un amico".  Non è l'unica minaccia. In caso di un accordo punitivo "cambieremmo modello economico, abbasseremmo le imposte, attireremmo investimenti". Prove di paradiso fiscale al di là della Manica?

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