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Finte esecuzioni per Quirico. L'altro rapito: i gas usati dai ribelli

Domenico Quirico, Emma Bonino

L'inviato della Stampa liberato dopo 5 mesi di prigionia in Siria. Il belga Piccinin rivela: "Non è stato Assad ad usare le armi chimiche, ne siamo certi"

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Domenico Quirico, l'inviato della Stampa rapito in Siria e rientrato nella notte in Italia, oggi sarà sentito dagli inquirenti in procura a Roma. Racconterà quanto successo negli ultimi cinque mesi, durante i quali di lui non si erano avute più notizie. RACCONTO «Oggi ho scoperto chi è il presidente della Repubblica del mio paese», ha risposto con una battuta ai cronisti che lo attendevano all'aeroporto di Ciampino e che gli chiedevano se fosse al corrente di un possibile imminente attacco in Siria. «Ho sentito qualcosa - ha spiegato - ma è come se avessi trascorso cinque mesi su Marte e avessi scoperto che i marziani sono cattivi». Il giornalista, che ha già potuto riabbracciare i familiari, ha telefonato anche alla redazione della Stampa: «Chiedo scusa per avervi fatto preoccupare, ma questo è mio giornalismo». «Cinque mesi sono lunghi ma ce l'ho fatta - ha detto al direttore Mario Calabresi - Adesso sono tornato sulla terra e ho appreso alcune notizie di come si è evoluto il mondo, ma devo lavorare per ritrovare. È stata una terribile esperienza ma una grande esperienza. Chiedo scusa, ma tu sai qual è la mia idea di giornalismo di andare dove la gente soffre ogni tanto tocca soffrire come loro». FARNESINA Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, che ha accolto Quirico ieri notte all'aeroporto di Ciampino, dà un aggiornamento sull'altro italiano sequestrato in Siria, Padre Dall'Oglio: «I contatti al momento sono minori e purtroppo anche meno solidificati. Ma la felice soluzione del sequestro di Quirico ci insegna che occorre molto lavoro, e molta determinazione», ha detto il titolare della Farnesina alla Stampa. «È stato fondamentale tenere un basso profilo - ha aggiunto - La situazione è sempre stata molto complessa e abbiamo seguito giorno per giorno, ogni possibile canale, in un contesto complesso al massimo». E sottolineando il lavoro di squadra che ha portato al successo, la Bonino ha ringraziato l'impegno e la «cocciutaggine operosa di tutta la Farnesina a cominciare dall'Unità di Crisi e di tutti gli apparati dello Stato». PRIGIONIA "Durante il suo sequestro in Siria, Quirico ha subito "due finte esecuzioni": lo ha rivelato Pierre Piccinin, l'insegnante belga liberato insieme all'inviato della Stampa, dopo cinque mesi di prigionia. "Abbiamo subito violenze fisiche molto dure", ha dichiarato alla radio Bel Rtl, spiegando che per due volte lui e Quirico erano riusciti a fuggire ma sono stati ricatturati e puniti. Nel racconto di Piccinin si dipanano settimane di inferno, in mano a "gruppi molto violenti, molto anti-occidentali e a islamisti anti-cristiani". "Domenico ha subito due finte esecuzioni con la pistola e a un certo punto abbiamo pensato che ci avrebbero ucciso perché ci hanno detto che eravamo diventati un problema e che si sarebbero liberati di noi", ha riferito Piccinin. Una situazione drammatica dalla quale i due, che si sono "sostenuti a vicenda", hanno tentato di "scappare per due volte": "Abbiamo approfittato della preghiera, abbiamo preso due kalashnikov e abbiamo lasciato l'edificio. Per due giorni abbiamo corso per la campagna, prima di essere ripresi e gravemente puniti per il tentativo di fuga". ARMI CHIMICHE Piccinin sostiene anche che non è stato il regime di Bashar al-Assad a usare gas sarin o altre armi chimiche ma i ribelli siriani: a sostenerlo. "E' un dovere morale dirlo", ha dichiarato Piccinin all'emittente Rtl, "non e' stato il governo di Bashar al-Assad a usare gas sarin o altri gas nei combattimenti alla periferia di Damasco. Ne siamo certi perché abbiamo ascoltato una conversazione dei ribelli. Mi costa dirlo perche' dal maggio 2012 sostengo il Libero esercito siriano (le milizie dei ribelli, ndr) nella sua giusta lotta per la democrazia".

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