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Fumata nera per i vertici della Cassa Depositi e Prestiti, assemblea rinviata a mercoledì prossimo

Filippo Caleri
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Niente nomine per la Cassa Depositi e Prestiti. L'Assemblea ha rinviato la decisione per indicare il nuovo Consiglio di amministrazione a mercoledì prossimo, 18 luglio. Il Governo prende così altro tempo per sciogliere il nodo delle nomine alla Cdp che, assieme alla Rai, rappresenta un vero e proprio banco di prova. Non è questo il primo slittamento, tant'è vero che sembrava essere stata trovata una quadra: lo stesso ministro Di Maio aveva assicurato la scorsa settimana che la soluzione sarebbe stata trovata nel giro di qualche giorno. È invece ancora stallo: serviranno altri giri di consultazione per sapere chi sarà alla guida della Cassa che con i risparmi postali degli italiani dispone di un patrimonio di 410 miliardi di euro, e che rappresenta un patrimonio importante per l'intero Paese. Per il M5S, la Cdp potrebbe diventare una sorta di Banca per gli investimenti, fornendo credito a tassi moderati alle piccole e medie aziende e finanziare iniziative di interesse pubblico e strategico nazionale: prima fra queste, ad esempio, l'operazione Alitalia. Ad ogni modo, le Fondazioni avevano già espresso a inizio giugno il loro candidato, indicando Massimo Tononi alla presidenza. Il nodo più difficile da sciogliere resta infatti quello della nomina dell'amministratore delegato: in pole vi sono sia Marcello Sala, ex vicepresidente del cdg di Intesa Sp e caldeggiato dalla Lega, sia Fabrizio Palermo, manager interno (attuale direttore finanziario) più vicino ai 5S. Il Tesoro invece punterebbe su Dario Scannapieco, già vicepresidente della Bei, che sarebbe gradito sia dal Carroccio sia dagli ambienti pentastellati.

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