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Di Maio: "Via pensioni d'oro per aumentare le minime"

Sarà previsto per legge il tetto di massimo 5 mila euro

Silvia Sfregola
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Luigi Di Maio prova a riconquistarsi la scena politica con pensioni e reddito di cittadinanza (o uno strumento simile destinato a una fascia più ristretta), dopo essersi lanciato all'inseguimento di Matteo Salvini sui migranti nel botta e risposta con il presidente francese Emmanuel Macron. Il leader Cinquestelle vuole abolire le pensioni d'oro e con il miliardo risparmiato - secondo i conti del M5S - promette di andare ad aumentare le pensioni minime. Non basta. In dissenso con il ministro dell'Economia Giovanni Tria e con la viceministro pentastellata Laura Castelli che hanno detto "reddito di cittadinanza sì", ma dal 2019', Di Maio vuole dare una «risposta subito» alla povertà. Il vicepremier parla di 'povertà assolutà come di un'emergenza a sua volta 'assolutà che rappresenta una 'priorità assolutà per il suo governo e, in particolare, per il dicastero di cui è massimo rappresentante. Non cita però esplicitamente il reddito cittadinanza, ma fa riferimento a misure per i bambini, le madri e i padri che non hanno un piatto da portare in tavola. Di quelle persone, cioè, sulla soglia della povertà 'assolutà che a fatica rimediano il pranzo con la cena. Si parla quindi di 4-5 milioni di cittadini e non di quei 9 milioni a cui sarebbe destinato il reddito di cittadinanza. Per loro, d'accordo con il premier Giuseppe Conte, ha convocato un tavolo la prossima settimana. Per il vicepremier pentastellato le pensioni d'oro sono «uno sfregio» a quei tre milioni di italiani che non hanno neppure i soldi per fare la spesa, perché «abbandonati dalle istituzioni». «Vogliamo finalmente abolire le pensioni d'oro che per legge avranno un tetto di 4.000 / 5.000 euro per tutti quelli che non hanno versato una quota di contributi che dia diritto a un importo così alto», assicura. Ma la promessa di Di Maio scatena il Pd. «Dice che dalle pensioni d'oro recupera un miliardo. Se gli va bene, saranno al massimo 100 milioni. Uno zero in meno. Ma è uno zero che distingue la realtà dalla demagogia». È l'economista Tommaso Nannicini tra i primi a sferrare l'attacco, ritwittato da Matteo Renzi. È poi la volta del segretario reggente Maurizio Martina: «Di Maio prende in giro gli italiani, rifaccia i conti. Con la Flat tax i redditi dei pensionati d'oro cresceranno del 30%. A tutti gli altri solo briciole. Altro che cambiamento». La senatrice Dem Valeria Sudano definisce quella del ministro dello Sviluppo economico una «salvinata». Sul capitolo pensioni si fa sentire anche la capogruppo dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini, secondo cui Di Maio sbaglia i conti e sarà proprio il ministro Tria a spiegarglielo dopo che già gli ha comunicato come per il 2018 non potranno essere approvate nuove leggi di spesa, quindi niente reddito di cittadinanza e niente flat tax. Incontro a Di Maio arriva il fedelissimo ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, che rincara: «Le pensioni d'oro vanno abolite senza se e senza ma». Sarà la politica a dare il buon esempio, assicura, con l'eliminazione dei vitalizi nei prossimi giorni alla Camera.

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