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La crisi pesa sulla Borsa. E lo spread sale ancora

Davide Di Santo
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La Borsa di Milano cede sotto le pressioni dell'incertezza politica e scivola sotto ai due punti e mezzo percentuali: a circa un'ora e mezza dall'avvio degli scambi, l'indice Ftse Mib cede il 3,55% a 21,154 punti. L'All Share cede il 3,51% a 23.234 punti.  Una forte ondata di vendite si sta abbattendo sui titoli di Stato italiani che registrano una forte impennata dei rendimenti lungo l'intera curva. Il rendimento del BTP decennale benchmark ha superato la soglia dei 3%, al 3,08%, mentre lo spread con il Bund tedesco è schizzato sopra i 300 punti base. Si tratta, osservano gli operatori, di movimenti determinati da una forte volatilità che sta interessando tutti i segmenti della curva dei rendimenti italiana che, nel complesso, si sta appiattendo in modo molto rapido e brusco. Più colpito è il segmento a breve termine, dove si sconta l'effetto più duro dell'incertezza politica: sulla scadenza a 2 anni il rendimento è balzato oltre il 2% dallo 0,90% circa di ieri. I 300 punti base rappresentano quella che era stata definita la "soglia Monti". L'ex premier a fine 2012 dopo circa un anno di governo aveva individuato come obiettivo per lo spread quota 287, ovvero la metà dei 574 punti che erano stati raggiunti il 9 novembre 2011 (con un rendimento al 7,47%) prima della sua entrata a palazzo Chigi. Intorno alle 12 lo spread è ridisceso sotto la soglia a 278 punti con un rendimento del 3,07%.  "I mercati stanno portando lo Spread oltre i 250? Evidentemente c'è qualcosa che non funziona. Mi viene il dubbio che qualcuno non voleva che partisse questo Governo a prescindere", ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a 'Radio anch'io' su Radio1. "Chiedete a Mattarella... Fosse per me ci sarebbe un governo in carica. Hanno scelto altrimenti per rassicurare i mercati, non mi sembra ci stiano riuscendo" ha ribadito più tardi Salvini, al termine della riunione dei gruppi parlamentari.

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