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Pensioni, per i professionisti la soluzione è vicina

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Verso lo sblocco del cumulo gratuito introdotto dalla legge di bilancio 2016

Silvia Sfregola
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Potrebbe essere vicina la soluzione per i professionisti che attendono di andare in pensione sfruttando il cumulo gratuito introdotto dalla legge di bilancio 2016. Ne è convinto il presidente della Cassa di previdenza dei dottori commercialisti, Walter Anedda, dopo lo stallo causato da contrasti tra le casse private e l'Inps sui costi della riforma. "Credo che finalmente si possa arrivare ad una soluzione che le casse da subito avevano proposto cioè quella che è inutile che discutiamo noi e Inps su chi deve sostenere gli oneri, andiamo a pagare i trattamenti pensionistici, poi chi deve sostenere gli oneri lo vediamo dopo che poi è la soluzione cui di fatto si è arrivati adesso. C'è voluto un anno per poter sciogliere i nodi di carattere tecnico e amministrativo derivanti proprio dalla metodologia attraverso la quale il cumulo è stato inserito all'interno del sistema previdenziale privato. Tavoli tecnici portati avanti con il Ministero del lavoro e con l'Inps che hanno portato poi tutto sommato a definire gli aspetti di carattere amministrativo. Ci si è impantanati su un aspetto che per alcuni può sembrare di secondaria portata, ossia chi deve sostenere i costi amministrativi relativi alla liquidazione dei trattamenti pensionistici. Nel senso che, a differenza di quanto capitava in passato, con la totalizzazione la cui liquidazione dei trattamenti pensionistici era effettuata dall'Inps e questo non comportava aggravio nei confronti delle casse, col cumulo invece l'Inps ha chiesto fondamentalmente che poter assolvere ad un obbligo che le viene imputato dalla legge anche le casse si facessero carico di un onere amministrativo. L'aspetto delicato è che primo l'onere amministrativo non ricade soltanto nell'Inps perché l'attività istruttoria è svolta dalle casse, l'Inps procede sicuramente al pagamento ed in parte all'istruttoria ma gran parte dell'attività istruttoria verrà svolta dalle casse. Secondo aspetto la legge di bilancio che ha istituito il cumulo ha previsto una copertura finanziaria non certo per gli enti di previdenza privata che per legge non possono avere contributi da parte dello Stato, ma in favore dell'Inps che ha anche quindi una dotazione finanziaria per la gestione del cumulo sia dal punto di vista previdenziale che da quello amministrativo. Da qui il rifiuto della casse di farsi carico di un onere che di fatto già sostengono indirettamente ritenendo che dovesse essere applicato con la stessa metodologia utilizzata per la totalizzazione. Ne è sorto un braccio di ferro che ha fatto sì che ad oggi l'Inps non proceduralizzasse le pratiche già avviate dalle casse e quindi non si ponesse in condizione di mettere in pensione coloro che ne avevano fatto richiesta". "Un confronto che credo ormai sia arrivato alle battute finali e cioè si è arrivati ad individuare un testo normativo che probabilmente accontenta entrambi sia casse di previdenza che Inps perché di fatto sposta più avanti la decisione su chi e quanti oneri devono essere sostenuti dall'uno o dall'altro. Dando però la possibilità. Ed è questa la vera volontà ed il vero obiettivo delle Casse, di iniziare già a liquidare i trattamenti pensionistici a prescindere da chi un domani si farà carico degli oneri amministrativi". "La platea di soggetti sarà anche superiore ai cinquemila; ci attendiamo adesso un numero di domande, tutte le casse, elevato una volta che è stato definito questo punto. C'è, lo aggiungo ed è giusto dirlo e in particolare per i miei iscritti, da attendere ancora alcuni passaggi particolari e che anche qua non dipendono dagli enti di previdenza. Alcune casse hanno avuto modificare il proprio regolamento per poter prevedere le pensioni in cumulo. Le modifiche al regolamento sono sottoposte all approvazione ministeriale e siamo in attesa, noi come altre casse, dell'iter procedurale di approvazione che richiede naturalmente dei tempi cui noi non possiamo mettere mano".

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