L'ITALIA DEI TARTASSATI
28 Ottobre 2017
E' un brutto mese, quello che sta per iniziare, per le tasche degli italiani. Arriva a scadenza una quasi interminabile lista di balzelli e imposte per una cifra mostre: circa 55 miliardi di euro. A ricordarlo è la Cgia di Mestre che ha evidenziato che entro novembre vanno regolati i conti con l'erario per acconti e addizionali Irpef, ma anche Ires, Iva, Irap e le ritenute di imposta. Tutti saranno chiamati, chi più chi meno, a mettere la mano nel portafoglio: lavoratori dipendenti, autonomi, imprese e possessori di altri redditi. "L'imposta più impegnativa da onorare entro la fine del prossimo mese sarà l'acconto Ires in capo alle società di capitali. Queste ultime dovranno versare 14 miliardi di euro. L'Iva dovuta dai lavoratori autonomi e dalle imprese ammonterà a 13 miliardi di euro, mentre i collaboratori e i lavoratori dipendenti, attraverso i rispettivi datori di lavoro, daranno al fisco ritenute per un importo di 10,9 miliardi di euro. L'acconto Irpef darà luogo a un gettito di 7,7 miliardi, l'Irap, invece, costerà alle aziende 6,8 miliardi di euro. Le ritenute Irpef dei lavoratori autonomi e l'addizionale regionale Irpef, infine, peseranno in ognuno dei due casi per 1 miliardo di euro", spiega l'associazione degli artigiani di Mestre a Cgia. Ma la cambiale che gli italiani pagheranno è solo una parte del complessivo salasso che annualmente lo Stato riserva ai suoi cittadini. In Italia il gettito tributario complessivo (imposte, tasse e tributi), ricorda la Cgia, supera i 490 miliardi di euro l'anno. Questa cifra cosi' importante affluisce nelle casse dell'erario rispettando una serie di scadenze fiscali che, in termini economici, si concentrano prevalentemente tra novembre e dicembre e nei mesi di giugno e luglio.
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