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Dieselgate, sotto accusa l'ingegnere italiano Giovanni Pamio

Secondo l'Fbi fu a lui a ordinare di manomettere i test

Silvia Sfregola
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È un ingegnere italiano a essere travolto dallo scandalo "dieselgate". Il dipartimento di Giustizia americano ha infatti accusato Giovanni Pamio, 60 anni, ex manager di Audi (controllata da Volkswagen) di aver progettato software per truccare i test sulle emissioni in centinaia di automobili diesel di Audi. Pamio è accusato dalla procura di Detroit di associazione a delinquere, frode e violazione della normativa. La denuncia è arrivata nella serata di giovedì dopo la testimonianza di un dipendente Audi, non indentificato, lavoratore nel dipartimento di sviluppo dei motori diesel del marchio tedesco. L'uomo sta cooperando con le autorità americano in cambio dell'assoluzione. L'accusa sottolinea che Pamio era a capo dell'area termodinamica nel dipartimento di sviluppo dei motori diesel di Audi a Neckarsulm, in Germania, dove coordinava un team di ingegneri icaricato dei controlli sulle emissioni dal 2006 al 2015. A lui viene attribuita la responsabilità di aver diretto di dipendenti Audi nel progettare ed implementare funzioni software per ridurre le emissioni durante i test. Nel dettaglio, Pamio avrebbe ignorato avvisi risalenti ad almento sette anni prima, in cui alcuni ingegneri avvertivano che i sistemi di controllo delle emissioni usati su motori diesel violavano la normativa ambientale americana. Pamio avrebbe inviato informazioni false alle autorità Usa affermando che le vetture diesel Audi non contenessero sistemi progettati per aggirare i test sulle emissioni. Nel settembre 2015 Volkswagen ha ammesso di aver utilizzato un software sofisticato segreto nei motori con cilindrata da 2.0 e 3.0 litri dei tre marchi (oltre a Vw e Audi c'è la Porsche) per eludere i test sulle emissioni di gas di scarico e a marzo scorso la società si è dichiarata colpevole davanti a un tribunale Usa accettando di versare fino a 25 miliardi di dollari per risolvere le controversie con i proprietari dei veicoli coinvolti. Le autorità americane stanno comunque continuando le indagini che vedono coinvolti altri sette ex dipendenti di Volkswagen.

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