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Allarme spread, tocca quota 200. Draghi: "Euro irrevocabile"

Filippo Caleri
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Ci risiamo. Come nel 2011 nei momenti di tensione politica i mercati si gettano a capofitto per lucrare. Così oggi lo spread tra Btp decennali e i Bund tedeschi ha toccato quota 200 punti, il top dal febbraio 2014. Il tasso sul decennale riconosciuto sul mercato secondario (dove i grandi trader bancari comprano e vendono titoli di Stato) è arrivato al 2,35%. Questa volta però la causa scatenante dell'appetito dei fondi speculativi non è determinato solo all'Italia (che sconta comunque l'incertezza politica e il negoziato con Bruxelles sulla manovra correttiva) ma dall'intero contesto politico europeo con le spinte euroscettiche ormai presenti e determinate in tutti i paese Ue. In particolare cresce la preoccupazione per la Frexit minacciata dalla leader dell'estrema destra francese, Marine Le Pen. Anche per questo cresce il rendimento del decennale francese che arriva all'1,12%, con lo spread con il Bund a 74 punti, il top da 4 anni.  A tenere banco è dunque la possibilità fatta trasparire dalla Merkel di considerare il progetto moneta unica suscettibile di modifica. Ieri invece a spazzare ogni ipotesi di Europa monetaria a due velocità è stato Mario Draghi, presidente della Bce che ha detto, rispondendo a una domanda di un deputato M5s in commissione Affari economici del Parlamento Europeo, che "l'euro è irrevocabile". Poi ancora a difesa della gestione della valuta unica ha anche rinviato al mittente le accuse di Donald Trump sul tasso di cambio. "Noi non manipoliamo" l'euro ha concluso il presidente Bce.

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